Mps, la lettera del neo AD Lovaglio ai dipendenti: costruire futuro di certezze, così potremo diventare più attraenti anche per gli investitori’
La storia di Mps è un patrimonio prezioso dal quale costruire “un futuro fatto di certezze e orientato alla crescita sostenibile, a beneficio di clienti e dei territori dove operiamo. Di riflesso potremo diventare più attraenti anche per gli investitori”. Così il nuovo ceo di Mps Luigi Lovaglio, in una lettera ai dipendenti, che è partira ricordando che il Monte dei Paschi di Siena compirà 550 anni il prossimo 4 marzo.
Sarà necessario lavorare intensamente, ha continuato Lovaglio nella missiva, “per far sì che la banca possa liberarsi dalle legacy che fino ad oggi hanno condizionato la sua attività e permettere che il suo reale valore emerga in modo chiaro”.
“Sento la responsabilità ed il privilegio di fare parte di un progetto di tale importanza, in cui velocità, coesione e senso di urgenza da parte di tutti sono essenziali per il suo successo”, ha rimarcato l’amministratore delegato Lovaglio, che ha preso il timone della banca senese al posto dell’ex ceo Guido Bastianini, defenestrato con la revoca delle deleghe da parte del cda, deliberata lo scorso 7 febbraio all’unanimità, con tanto di polemiche da parte della politica e del mondo sindacale.
Luigi Lovaglio, 66 anni, viene definito un veterano che opera nel settore dei servizi finanziari da 40 anni. In questo arco temporale, il banchiere ha lavorato soprattutto per UniCredit, in cui è entrato nel 1973.