Oggi Wall Street chiusa con Martin Luther King Day. Borsa Tokyo in calo di oltre -1%
Oggi Wall Street rimarrà chiusa in occasione del Martin Luther King’s Day. In Asia l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo di oltre l’1% dopo la pubblicazione del dato relativo all’inflazione del Giappone.
Bene la borsa di Sidney (+0,82%) e di Seoul (+0,53), mentre le borse di Hong Kong e Shanghai sono rispettivamente in calo dello 0,30% circa e in progresso di oltre l’1%.
Venerdì scorso il Dow Jones Industrial Average è salito di 112,64 punti (+0,3%), a 34.302,61; lo S&P 500 è avanzato dello 0,40% a 3.999,09, e il Nasdaq Composite ha messo a segno un progresso dello 0,71% a 11.079,16 punti.
Sia lo S&P 500 che il Nasdaq hanno riportato la loro seconda settimana consecutiva di rialzi e la migliore performance su base settimanale dallo scorso mese di novembre.
Il Nasdaq è stato l’indice che ha fatto meglio, balzando del 4,82%. Lo S&P 500 è avanzato su base settimanale del 2.67%, mentre il Dow Jones è salito del 2%.
La stagione delle trimestrali Usa è iniziata venerdì scorso con la pubblicazione dei conti dei grandi colossi bancari, che hanno presentato un outlook cauto.
Wells Fargo, che ha riportato utili praticamente dimezzati rispetto al trimestre dello stesso periodo dell’anno precedente, ha reso noto che si sta preparando a un’economia “che tenderà a peggiorare rispetto alle condizioni degli ultimi trimestri”.
JP Morgan ha battuto le attese, ma ha contestualmente avvertito di star procedendo a maggiori accantonamenti al fine di coprire eventuali crediti deteriorati (NPL), in quanto il suo scenario principale è quello di “una recessione moderata”.
Nel corso del quarto trimestre del 2022, JP Morgan ha provveduto ad accantonamenti in crescita del 49% rispetto al terzo trimestre.
Anche i ceo di Citigroup e Bank of America hanno detto di anticipare una “recessione moderata”.
Dal fronte macroeconomico del Giappone, reso noto il dato sull’inflazione misurata dall’indice PPI, salito su base mensile dello 0,5%, oltre il +0,3% atteso dal consensus, rispetto al +0,6% di novembre.
Su base annua l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi alla produzione è schizzata del 10,2%, ben oltre il +9,5% stimato dagli analisti, rispetto al +0,3% di novembre.
Il dato mette ulteriore pressione sulla Bank of Japan, la banca centrale del Giappone, che continua a perseguire una politica monetaria accomodante basata tuttora sui tassi negativi.