News Finanza Notizie Mondo Oltre il G7: da dazi Usa, populismo italia e mercati emergenti tre grandi minacce per i mercati

Oltre il G7: da dazi Usa, populismo italia e mercati emergenti tre grandi minacce per i mercati

9 Giugno 2018 11:44

Mentre tutti i riflettori sono puntati sul Canada con il vertice G7 che rischia di agire da megafono alle già crescenti tensioni geopolitiche, gli investitori si interrogano su quanto e quando la questione dazi commerciali potrebbe impattare sull’outlook economico globale.

“Gli incontri del G7 si svolgono in un contesto di crescente tensione commerciale, che attualmente getta ombre sul macroambiente globale – argomenta James McCann, senior global economist di Aberdeen Standard Investments – . Sebbene le misure annunciate finora non siano abbastanza ampie da avere effetti macroeconomici significativi, i rischi di un’ulteriore escalation più dannosa sono aumentati. In particolare, le relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina sono incentrate sulle prospettive di aumento dei dazi, ma anche su misure non tariffarie quali le restrizioni agli investimenti bilaterali. Gli investitori devono dunque mettere in conto una maggiore incertezza sul futuro”.

“Accanto a questi scontri commerciali abbiamo assistito ad altri sviluppi preoccupanti nell’economia globale – aggiunge McCann – le interruzioni della fornitura hanno fatto lievitare i prezzi del petrolio; il populismo in Italia sta sollevando preoccupazioni sulla stabilità della regione e l’inasprimento della liquidità del dollaro sta creando tensioni in alcuni mercati emergenti. Tutto sommato è stato certamente un percorso più impegnativo in termini di economia e mercati, rispetto alla navigazione fluida dello scorso anno”.

Non mancano gli aspetti positivi con i fondamentali globali ancora ampiamente solidi. Quest’anno la crescita globale del PIL dovrebbe essere ancora la più forte dal 2011, prima di rallentare con la maturazione del ciclo. “Uno degli aspetti da tenere in considerazione è che questa crescita può essere più rischiosa, irregolare e disomogenea tra economie e settori, il che evidenzia la crescente necessità di differenziare tra mercati e asset class”, conclude l’economista di Aberdeen.