Oro: da questione commerciale a rischio impeachment per Trump, tra i fattori da considerare (analisti)
L’oro continua a essere monitorato da vicino dagli investitori. Dopo i ribassi di ieri in scia alle dichiarazioni del presidente Usa, Donald Trump, oggi le quotazioni del metallo giallo sono in moderato rialzo (+0,16%).
“Al momento ci sono vari elementi che impattano il prezzo dell’oro. Il lingotto è sceso dopo avere toccato il massimo in 3 settimane di 1.530 dollari l’oncia dopo l’annuncio del nuovo accordo tra Stati Uniti e Giappone e dopo che Donald Trump ha dichiarato che un accordo con la Cina potrebbe essere raggiunto prima del previsto”, spiega Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, sottolineando che il rally è stato frenato anche dal rafforzamento del dollaro americano, con l’euro/dollaro vicino a un altro livello chiave, a 1,09, mentre l’indice del dollaro è ora sopra i 98,5. L’esperto cita poi alcuni elementi di supporto, come il rischio di impeachment contro Trump. “La soglia psicologica di 1.500 sta sostenendo ancora i prezzi, in uno scenario in cui le banche centrali stanno ancora acquistando il metallo prezioso ed eventuali correzioni del mercato azionario potrebbero dare ulteriore carburante al rally già visto negli ultimi mesi”, rimarca De Casa.
Da un punto di vista tecnico, per De Casa lo “scenario è misto, poiché la tendenza a lungo termine rimane rialzista, mentre a breve termine i prezzi sono in un intervallo di negoziazione laterale tra 1.477 e 1.555 dollari, con una resistenza intermedia posizionata a 1.532. Solo la rottura di uno di questi livelli farebbe spazio a ulteriori mosse in questo momento di incertezza, durante il quale gli investitori hanno già scontato tutte le decisioni delle banche centrali e stanno ora aspettando altri driver di mercato”.