Pensionati in fuga: all’estero per tagliare costo della vita e tasse sull’assegno
Costo della vita e vantaggi fiscali spingono sempre più pensionati italiani a trasferirsi e passare la vecchiaia in un altro Paese. Lo dimostrano i dati sulle prestazioni previdenziali liquidate all’estero, raccolti nel V Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano a cura del centro studi di Itinerari Previdenziali. Nel 2016 si sono contate oltre 373mila pensioni liquidate all’estero, di cui il 16% riguarda le pensioni calcolate in “regime nazionale”, vale a dire a fronte di
contributi totalmente versati in Italia. Un dato che evidenzia un fenomeno forse non ancora molto rilevante per dimensione, ma di grande interesse sociale: i pensionati italiani “fuggono” verso l’estero, soprattutto per due ragioni principali, ossia il costo della vita e i possibili vantaggi fiscali.
“La scelta di trasferirsi – spiega Alberto Brambilla, presidente del centro studi Itinerari Previdenziali – è riconducibile ai vantaggi fiscali offerti da taluni paesi e riguarda prevalentemente le pensioni di importo medio-alto, assoggettate ad alte aliquote Irpef (l’aliquota marginale è pari al 43% cui si sommano le addizionali regionali e comunali) che, nel paese estero scelto, incide normalmente in misura di gran lunga inferiore o non incide affatto, in virtù di convenzioni che evitano la doppia imposizione o che addirittura esentano il pensionato residente per un periodo di 5 o 10 anni dal pagamento delle imposte”. Il pensionato che risiede all’estero per di più di 6 mesi può infatti chiedere all’Inps il pagamento della pensione al lordo delle tasse, optando per la tassazione esclusiva nel paese di residenza oppure per l’applicazione del
trattamento fiscale più favorevole (ad esempio, imposizione fiscale in Italia solo al superamento di determinate soglie
di esenzione). In questi casi, l’Inps mette in pagamento la pensione al lordo della tassazione, che viene successivamente applicata secondo il regime fiscale vigente nel paese estero di residenza.
Australia, Germania, Svizzera, Canada, Belgio e Austria i Paesi che registrano la maggior concentrazione di pensionati detassati parzialmente o integralmente; ma un discreto successo di attrazione dei pensionati lo ottengono il Portogallo, la Tunisia e le Canarie.