Petrolio affossato dalla produzione record Usa e scorte oltre le attese
Oggi scende il prezzo del petrolio sulla scia della notizia di un aumento maggiore del previsto delle scorte di greggio Usa e dal record della produzione negli Stati Uniti. Il Brent arretra dell’1,7 a 71,00 dollari al barile e ben impostato per una perdita settimanale, che interromperebbe la sua più lunga serie di guadagni settimanali di un anno. Il Wti cala del 2% a 62,30 dollari al barile.
Ieri, la Energy Information Administration (EIA) ha reso noto che le scorte settimanali di greggio sono aumentate di 9,9 milioni di barili (massimo da settembre 2017) nella settimana terminata il 26 aprile, contro le previsioni di una riduzione di 1,5 milioni di barili. La produzione Usa è salita di 100.000 unità, al massimo storico di 12,3 milioni di barili al giorno.
Nel report si legge anche che le scorte di benzina sono salite di 0,9 milioni di barili, contro le aspettative di un calo di 1 milione di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono diminuite di 1,3 milioni di barili, rispetto alla riduzione stimata di 193.000 barili.
Il calo dei prezzi resta comunque modesto, visto gli annunci dell’amministrazione Trump che non rinnoverà le esenzioni ai Paesi importatori di greggio dall’Iran (in primis, la Cina), nonché la possibilità che Arabia Saudita e Russia sospendano la propria politica di tagli alla produzione, rispettivamente per compensare eventuali carenze di offerta sul mercato e per evitare che gli Stati Uniti approfittino della situazione per incrementare le proprie quote nel mercato del petrolio.