Petrolio e gas naturale accelerano al ribasso sul Nymex: Usa valutano ricorso a riserve strategiche
Prezzi del petrolio in calo per la seconda sessione consecutiva, dopo la notizia inattesa dell’aumento delle scorte americane. Ieri l’agenzia americana EIA ha reso noto che le scorte Usa di petrolio crude sono salite la scorsa settimana di 2,3 milioni di barili, rispetto alla flessione di 418.000 barili attesa.
In crescita anche le scorte di benzina, mentre quelle di distillati hanno segnato un lieve ribasso.
Sulle quotazioni pesa la prospettiva di un aumento dell’offerta superiore alle attese, soprattutto per le dichiarazioni rilasciate al Financial Times dalla segretaria all’Energia Usa Jennifer Granholm.
Al quotidiano britannico Granholm ha detto che gli Stati Uniti potrebbero considerare l’opzione di attingere alle riserve strategiche di petrolio, se questo servisse a risolvere la crisi energetica che si è scatenata con il boom dei prezzi del petrolio, della benzina, e del gas naturale. “E’ uno strumento che stiamo valutando”, ha detto Granholm in occasione del Summit sulle strategie per la transizione energetica organizzata dall’FT.
Da segnalare che i prezzi della benzina scambiati in Usa sono balzati a $3,21 al gallone questa settimana, al record in sette anni.
Patrick De Haan, responsabile della divisione di analisi sul petrolio di GasBuddy, ha detto che i prezzi potrebbero salire anche fino a $3,30 al gallone entro la fine del mese.
In sensibile ribasso anche i prezzi del gas naturale, che arretrano di oltre il 2,6% a $5,525 al MMBtu. I prezzi del WTI arretrano dell’1,7% a $76,14, mentre il Brent scende dell’1,18% a $80,12.