Petrolio giù fin oltre -2% nonostante blocco offerta Texas e forte crollo scorte Usa. Occhio a fattore Usa-Iran
Prezzi del petrolio in forte ritracciamento dopo i massimi in più di un anno testati nel corso della settimana. Nelle ultime ore i prezzi del Brent sono scesi fino a -1,8% a $62,77 al barile, mentre il contratto WTI ha ceduto -2,4%, a $59,10 al barile. Al momento i contratti riducono le perdite.
I prezzi sono in calo nonostante la flessione sorprendente delle scorte di petrolio crude Usa che, nella settimana terminata lo scorso 12 febbraio, prima che il gelo record colpisse il Texas, sono crollate di 7,3 milioni di barili, a 461,8 milioni di barili, al minimo dal mese di marzo, stando ai dati comunicati dall’EIA.
Incide sul trend del petrolio l’allentamento delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Iran, dopo che l’amministrazione di Joe Biden ha detto di essere pronta a discutere con Teheran in merito alla possibilità di ritornare all’accordo nucleare del 2015, che era stato abbandonato dall’ex presidente americano Donald Trump.
Così Vandana Hari, analista del settore energetico presso Vanda Insights: “Il mercato era maturo per una correzione e le indicazioni sull’energia elettrica e sulla situazione energetica complessiva stanno iniziando a normalizzarsi in Texas”. La tempesta di neve ha interrotto un’offerta di petrolio, da parte dello stato, fino a 4 milioni di barili al giorno di produzione petrolio crude.