Petrolio in recupero, ma restano ancora timori su Covid in Cina
Segno più per le quotazioni del petrolio, che guarda alle notizie in arrivo dalla Cina sugli sviluppi del Covid. In particolare, il Wti sale dello 0,9% ma resta sotto la soglia dei 100 dollari al barile mentre il Brent avanza in area 103 dollari (+1,2%). Ieri le preoccupazioni per il Covid in Cina hanno pesato pesantemente sui prezzi del petrolio, con il Brent che è scivolato, anche se per un breve periodo al di sotto di 100 dollari al barile, per poi riuscire a stabilizzarsi sopra i 102 dollari, in calo di circa il 4% rispetto al giorno precedente.
“L’elemento chiave per il mercato è come si svilupperà la situazione a Pechino nei prossimi giorni e settimane”, sottolineano da ING ricordando che a marzo, la domanda apparente di petrolio in Cina si è attestata a circa 13,3 milioni di barili/giorno, in crescita del 2% su base annua. “È probabile che questo dato abbia subito un duro colpo nel corso di aprile, ma dovremo attendere i dati sulla produzione industriale e commerciale per il mese in corso per avere un’idea migliore del pieno impatto – affermano gli esperti -. Chiaramente, il rischio è che se si assiste a un lockdown prolungato Pechino simile a quello che abbiamo visto a Shanghai, la domanda rimarrà sotto pressione anche per tutto il mese di maggio”.
Intanto il principale rischio al rialzo per il mercato rimane un potenziale divieto dell’UE sul petrolio russo. Al momento, sembrano esserci ancora divergenze tra alcuni Stati membri dell’UE su come affrontare questo divieto.