Petrolio paga paura lockdown Shanghai e colloqui pace Russia-Ucraina. Attaccato ancora da sell dopo tonfo -7%
Non si fermano i sell sul petrolio, dopo il tonfo fino a -7% della vigilia. I contratti Brent e WTI continuano a essere attaccati dagli smobilizzi, cedendo entrambi più dell’1%: il Brent, che ha riagguantato ora quota $111, è scivolato nelle contrattazioni asiatiche fino a $109,97, mentre il WTI è precipitato fino a $103,46. Incide da ieri la notizia del lockdown di Shanghai, deciso dalle autorità cinesi per cercare di arginare quella che si sta presentando come l’ondata di infezioni Covid peggiore dall’inizio del 2020. A mettere sotto pressione le quotazioni è anche lo smorzarsi delle tensioni geopolitiche, con la speranza di un accordo per la pace tra la Russia e l’Ucraina, le cui delegazioni si incontreranno oggi in Turchia. Riguardo al fattore Shanghai,
Rystad Energy prevede che il lockdown potrebbe tagliare la domanda di petrolio fino a 200.000 barili al giorno per la durata delle restrizioni. Dai calcoli di Bloomberg emerge che sono circa 62 milioni le persone in Cina che sono già in lockdown o che si apprestano alla quarantena in base alle misure che stanno per entrare in vigore. Gli analisti di ANZ Research indicano inoltre che Shanghai incide per il 4% circa sui consumi di petrolio in Cina.
Attesa anche per il meeting dell’Opec+, in calendario dopodomani, giovedì 31 marzo: l’alleanza dovrebbe ratificare il piano che prevede l’aumento dell’offerta al mese di 430.000 barili al giorno.