Petrolio rallenta corsa, resta incertezza e rischio di ulteriori sanzioni
Il petrolio prosegue sulla strada rialzista ma con guadagni contenuti rispetto alla vigilia. In particolare, il Wti sale dell’1,9% a 94,6 dollari al barile mentre il Brent avanza di circa il 2% a quota 97,5 dollari. Ieri il prezzo del petrolio ha superato il livello di 100 dollari al barile, scambiando ai livelli visti l’ultima volta nel 2014.
“Il balzo di ieri segue l’escalation della situazione Russia-Ucraina, con la Russia che ha lanciato un’operazione militare speciale in Ucraina – spiegano gli esperti di ING -. Il movimento nel mercato petrolifero riflette le preoccupazioni su come le nazioni occidentali avrebbero reagito di fronte agli ultimi sviluppi. Tuttavia, a seguito dell’ultimo round di sanzioni che non prendono di mira le esportazioni di petrolio e gas, il mercato ha restituito gran parte dei guadagni iniziali”.
“Ma l’incertezza e il rischio di ulteriori sanzioni stanno chiaramente allontanando i buyer dall’impegnarsi nel petrolio russo”, aggiungono.