Petrolio stabile, vicino a registrare il suo più grande aumento trimestrale dal 2011
Il petrolio è salito quasi del 25% quest’anno e si sta avvicinando a registrare la sua performance relativa al primo trimestre più forte dal 2011, grazie soprattutto all’impegno dell’Opec e dei suoi alleati per tagliare la produzione.
I futures sul Brent sono scesi oggi di 6 centesimi arrivando a 66,19 dollari al barile, dopo aver toccato in massimo del 2019 di 66,83 dollari. “Ci sono molti se e molti ma che potrebbero avere un profondo impatto sui prezzi del petrolio, basti pensare all’imprevedibile Donald Trump, alla Brexit, ai negoziati commerciali o ad un’eventuale ripresa della produzione libica e / o venezuelana”, ha detto l’analista di PVM Oil Associates Tamas Varga. “Gli ultimi dati disponibili, tuttavia, indicano la direzione di un mercato in contrazione: non è consigliabile nuotare controcorrente e attualmente il fiume “petrolio “scorre verso nord”.