Petrolio Wti schizza a +9% sopra 104 $, crescono timori carenza forniture
Nuova impennata dei prezzi del petrolio. Il futures WTI è schizzato in questi minuti sopra i 104 dollari al barile, con un balzo del 9% oggi che proietta il prezzo del greggio statunitense sui massimi da luglio 2014.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia continua ad alimentare timori di interruzioni dell’offerta da parte del principale esportatore russo, in quello che è già un mercato in deficit di offerta. Ad oggi il Canada è l’unico stato che ha vietato le importazioni di petrolio russo. Gli analisti di JP Morgan sottolineano oggi come gli attuali differenziali di prezzo del petrolio riflettono una chiara riluttanza a prendere il greggio russo.
Oggi Morgan Stanley ha alzato le stime di prezzo per il greggio nel breve: il Brent è visto in media a 110 dollari al barile nel secondo trimestre (precedente previsione era 100$) e nel caso più rialzista il broker Usa indica prezzi volare fino a $ 125 al barile.
L’OPEC e i suoi alleati produttori di petrolio, inclusa la Russia, si incontreranno questa settimana per discutere sui livelli di produzione da fissare per aprile. Intanto, stando a quanto riferito dall’agenzia Reuters, l’Agenzia internazionale per l’energia ha concordato di rilasciare 60 milioni di barili di petrolio dalle riserve globali.