Piazza Affari (+1,2%) maglia rosa in Europa con super Tenaris (+8%)
Milano svetta tra le borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dell’1,2% a 27.853 punti. A Piazza Affari spicca la performance di Tenaris (+8%) dopo gli ottimi risultati del quarto trimestre e l’outlook convincente per il primo semestre. Bene anche Pirelli (+4,2%) dopo che il Socio cinese Sinochem ha smentito di voler cedere la propria partecipazione del 37%. Chiudono invece in lieve ribasso Unipol (-0,6%) e Generali (-0,5%).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund sostanzialmente invariato a 185 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,32%. Sul Forex, cambio euro/dollaro in calo sotto quota 1,07 e dollaro/yen in area 134. Poco mosso il petrolio, con il Brent a 85,5 dollari al barile, all’indomani del forte aumento delle scorte settimanali statunitensi (oltre 16 milioni di barili) evidenziato dai dati dell’EIA.
In calo Wall Street dopo i dati sui prezzi alla produzione statunitensi di gennaio, che hanno evidenziato un rallentamento inferiore alle attese (da 6,5% a 6%, con il dato core in frenata dal 5,8% al 5,4%), in linea con quanto emerso dai prezzi al consumo diffusi nei giorni scorsi. Inoltre, le vendite al dettaglio hanno registrato il maggior incremento in quasi due anni, alimentando la prospettiva di persistenti pressioni al rialzo sui prezzi e rafforzando la tesi dei membri più hawkish della Fed.
Tra questi, Loretta Mester, numero uno della banca centrale a Cleveland, secondo la quale sarebbe stato appropriato alzare i tassi di 50 bp a febbraio. La Mester ha ribadito che l’inflazione resta troppo elevata e il costo del denaro deve salire oltre il 5% e rimanervi per un certo lasso di tempo per raffreddare l’ascesa dei prezzi. In giornata sono usciti anche i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione degli Usa, sostanzialmente invariate rispetto alla settimana precedente e pari a 194.000 unità.
In Europa, è stato diffuso il Bollettino economico della Bce, che ha confermato l’intenzione del Consiglio Direttivo di alzare i tassi a un ritmo costante e mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi per riportare l’inflazione al 2%, così come ricordato ieri da Christine Lagarde. L’Europarlamento invece ha chiesto che l’adeguamento dei tassi avvenga in maniera più graduale ed equilibrata, data l’elevata incertezza.
Fabio Panetta ha affermato che l’aumento dei costi di indebitamento in piccoli incrementi consentirebbe un aggiustamento più preciso, poiché l’inasprimento comincia a frenare l’attività economica. Philip Lane, capo economista della Bce, ha aggiunto che gran parte dell’impatto sull’inflazione delle recenti strette deve ancora essere manifestarsi.