Piazza Affari ancora a tentoni, l’Italia è tornata nel mirino degli investitori? La Borsa va giù e lo spread su
L’Italia è forse tornata nel mirino degli speculatori? Se lo chiedono in queste giornate dalle parti di Piazza Affari, in quanto i primi segnali di alert sono tornati a squillare forte. In primis lo spread, salito nelle ultime due sedute sino a quota 175 punti base e segnando il secondo maggior rialzo sul mercato dei bond europei dietro al solo Portogallo. Secondo campanello d’allarme, invece, riguarda l’azionario, con l’indice FTSE Mib al secondo giorno di rosso, a fronte di scambia sulla pari o in positivo registrati dagli altri listini.
Per gli analisti di Mps Capital Service la settimana in corso “sancisce la fine del periodo estivo a causa soprattutto l’imminente ripresa del flusso di emissioni sul primario, insieme all’inizio del clima elettorale che potrebbe scaldarsi dopo la pausa estiva”, ma non solo.
Secondo gli esperti si sarebbe esaurito “l’effetto supporto esercitato dalle ricoperture, nel corso dell’estate, dell’eccesso di posizioni corte che si era venuto a creare tra marzo ed aprile, ossia durante la fase elettorale francese, sul timore di vittoria della Le Pen”, hanno commentato gli esperti dell’Ufficio studi della divisione di Capital Service dell’istituto senese.
Per quanto riguarda la seduta odierna l’indice FTSE Mib al momento arretra di mezzo punto a 21.620 punti circa, azzoppato dal capitombolo di Mediaset e dalle performance negative dei titoli bancari. Il Biscione questa mattina ha indossato la maglia di peggior blue chip e al momento segna un passivo dell’1,88% a 3,328 euro.
Il titolo risente di due fattori molto importanti, in primo luogo il taglio delle stime sulle vendite da parte del gigante media inglese Wpp (il leader mondiale nel settore della pubblicità ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulle vendite dell’intero anno dopo aver mancato gli obiettivi nei primi sei mesi del 2017 e cede oltre 12 punti alla Borsa di Londra) e in secondo luogo dell’esclusione dall’indice Stoxx Europe 600 a partire dal 18 settembre prossimo decisa dall’index provider STOXX Ltd.
Male il settore creditizio, con i cali accentuati di Bper Banca, -1,13% a 4,706 euro, UBI Banca, -1,15% a 3,948 euro e UniCredit, -1,2% a 17,41 euro. Gli istituti tricolore sono tornati ad essere osservati speciali nella sessione odierna dopo la nota di Goldman Sachs, che ha apportato alcuni cambiamenti nei giudizi di alcuni titoli.
Più nel dettaglio, Goldman ha rivisto al rialzo i target price di UniCredit, da 21,70 a 22,50; di Ubi Banca, da 3,24 a 3,40, e di Intesa SanPaolo, da 3,10 a 3,20 euro. Tagliato invece il target price di Bper, da 5,10 a 4,80 euro.
La banca d’affari americana ha notare che Unicredit si e’ distinta in modo particolarmente positivo, mentre Intesa, Ubi e Bper Romagna hanno visto salire la propria quota di mercato del 3%, riportando guadagni di capitale per 4 miliardi.
Sul fronte degli acquisti sono poche le note positive e si concentrano prevalentemente nel settore industrial. I guadagni più consistenti appartengono a Leonardo, +1,3% a 14,52 euro, e Prysmian, +1,1% a 26,72 euro.