Piazza Affari arranca, chiusure in rosso per FCA e Moncler
Partenza poco mossa per Piazza Affari che rifiata come gli altri principali indici europei che, così come Wall Street, ieri avevano raggiunto i massimi livelli dell’anno. Gli investitori europei oggi hanno guardato agli alert lanciati da alcune big quali BMW e UBS. L’indice Ftse Mib ha chiuso con un calo dello 0,47% a quota 21.330 punti dopo che ieri aveva chiuso sui nuovi massimi a 5 mesi e mezzo. In attesa dell’annuncio Fed sui tassi in arrivo stasera,
Poste Italiane (+0,96%) prosegue il rally all’indomani dei conti 2018 e ha toccato nel corso della seduta i nuovi massimi storici a 8,474 euro. Nel corso del Capital Market Day a Londra, l’ad Matteo Del Fante ha rimarcato che sulla possibile revisione al rialzo dei target dal 2022, il gruppo “deciderà quando sarà opportuno”. Il gruppo postale ha riportato un utile netto 2018 di 1,399 mld di euro, praticamente raddoppiato rispetto al 2017 e oltre le attese che erano ferme a 1,3 mld. Il mercato ha apprezzato anche la guidance 2019 che vede l’utile netto a 1,1 miliardi e ricavi a 11 miliardi, che si riflettono sull’utile operativo e sull’utile netto grazie all’attenzione ai costi e alla bassa leva finanziaria.
Male oggi Fiat Chrysler (-2,51% a 13,046 euro) dopo il rally della vigilia dettato dalle sirene di M&A con la famiglia Peugeot che ha appoggiato l’ipotesi di un round di consolidamento del gruppo PSA. A pesare sul titolo è il warning di Bmw che ha annunciato la guidance 2019 che prevede un calo significativo dei risultati finanziari e un utile pre-tasse “ben al di sotto del livello dell’anno precedente”. Il Gruppo automobilistico tedesco non ha raggiunto gli obiettivi che aveva prefissato per il 2018 e per il 2019 prevede ulteriori rallentamenti.
Seduta difficile anche per Moncler, scesa dell’1,75% dopo la notizia dell’accelerated bookbuilding attraverso il quale il fondo Eurazeo ha ceduto le rimanenti 12.199.626 azioni Moncler, pari al 4,8% del capitale, ad un prezzo di 36,5 euro per azione per un controvalore di circa 445 milioni di euro. Eurazeo ha così azzerato la propria quota in Moncler.
Petroliferi contrastati (+0,47% Saipem e -0,71% Eni ) nonostante il balzo ai massimi da novembre oltre i 60 dollari al barile per il WTI dopo che l’EIA ha diffuso le scorte di petrolio al 15 marzo 2019, scese di 9,6 milioni di barili, mentre il consensus prevedeva un aumento di 0,309 milioni di barili.