Piazza Affari arretra insieme alle altre borse europee, spicca la performance di Prysmian (+3,1%)
Chiusura sotto la parità per la maggior parte delle borse europee, compresa Piazza affari. Il Ftse Mib termina in ribasso dello 0,72% a 27.710,53 punti, con acquisti soprattutto su Prysmian (+3,1%), Amplifon (+1,4%) e Nexi (+1,4%), mentre arretrano FinecoBank (-4,7%), Buzzi Unicem (-4,5%) e Banca Generali (-4,1%).
Nel frattempo, Wall Street viaggia in lieve in rialzo, con gli investitori che guardano con favore alla pubblicazione del rapporto relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione Usa.
Dal fronte macro degli Stati Uniti, è stato diffuso il report sui sussidi di disoccupazione, da cui è emerso che, nella settimana terminata il 4 marzo, il numero dei lavoratori americani che hanno presentato richiesta per la prima volta, al fine di ottenere i sussidi di disoccupazione, è salito di 21.000 unità a quota 211.000, ben oltre le 195.000 unità attese dagli economisti intervistati da Dow Jones, e al livello record del 2023.
La media mobile in quattro settimane è salita anch’essa, segnando un incremento di 4.000 unità a quota 197.000, mentre il numero dei lavoratori che continuano a percepire i sussidi è avanzato di ben 69.000 unità, a quasi 1,72 milioni, livello record dal gennaio del 2022, quindi in più di un anno.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si assottiglia a circa 174,8 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,38%.
Rigaurdo al Btp Italia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto che è stato pari a 9.916,862 milioni di euro il valore corrispondente di titoli acquistati da piccoli risparmiatori (retail) e investitori istituzionali durante il periodo di collocamento, iniziato lo scorso 6 marzo 2023 e concluso oggi, 9 marzo, alle ore 12.
Intanto, lo spread fra i rendimenti dei titoli di Stato biennali e decennali statunitensi si è ridotto a circa 102 punti base in seguito ai dati, dopo aver superato i 110 punti base negli ultimi giorni. L’inversione è considerata un affidabile segnale di recessione.
Il cambio euro/dollaro si mantiene poco mosso in area 1,058 e il dollaro/yen scende intorno a quota 136,2. Fra le materie prime, petrolio (Brent) recupero tornando sopra 83 dollari al barile.