Piazza Affari cade ancora (-1,78%), Juve e UBI le peggiori
Chiusura in forte calo per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso a quota 21.554 punti (-1,78%) con i rinnovati timori sulla diffusione del coronavirus-COVID-19 negli States.
In calo del 5,85% il titolo Juve che paga le indicazioni del nuovo decreto del governo per l’emergenza coronavirus che contiene anche l’obbligo di giocare a porte chiuse fino a inizio aprile.
Tra i singoli titoli di Piazza Affari forti vendite su Azimut (-4,99%) dopo l’uscita dei conti 2019 che hanno visto l’utile balzare a 370 milioni di euro, in crescita del 203% rispetto al 2018. Il gruppo guidato da Pietro Giuliani ha riportato ricavi consolidati pari a 1,05 miliardi nel 2019 (+40% rispetto ai € 748 milioni nel 2018) e il reddito operativo consolidato a 445 milioni di euro (+131% rispetto ai € 193 milioni nel 2018). Le attese di consensus degli analisti erano di utili a 371 milioni di euro, ricavi a 1,03 miliardi. Azimut conferma a 300 milioni di euro il target di utile netto per il 2020, assumendo mercati normali.
Continua il momento fortemente negativo delle banche con il settore che in Europa è entrato in Bear Market (-20% dai picchi di periodo). Mentre nella seduta di ieri il duo Intesa-UBI era riuscito a schivare le vendite, oggi sono proprio i titoli delle due promesse spose a soffrire. Per Intesa Sanpaolo il calo supera il 3,8% a 2,0465 euro, peggior dell’altra big Unicredit che limita i cali a -1,55%. La peggiore è stata UBI con -5,84%.
Tra i finanziari seduta da dimenticare per Unipol (-4,96%). Close a -5,13% per Saipem.
Infine seduta no per Telecom Italia (-4,68%) che ha annunciato la firma dell’accordo con Google Cloud per la collaborazione tecnologica congiunta volta alla creazione di innovativi servizi di cloud pubblico, privato e ibrido per arricchire l’offerta di servizi tecnologici di TIM. La tlc italiana, si legge in una nota, punta a un’accelerazione nella crescita dei suoi ricavi da servizi tecnologici, con l’obbiettivo di raggiungere 1 miliardo di euro di ricavi e 0,4 miliardi di euro di ebitda entro il 2024.