Piazza Affari chiude a -0,3%, ancora vendite su Tim
Giornata poco mossa per le borse europee, in una seduta povera di spunti macroeconomici rilevanti. A Piazza Affari, il Ftse Mib archivia gli scambi in flessione dello 0,3% a 33.315 punti. Riflettori puntati ancora una volta su Tim, in calo del 4,6% nonostante le indicazioni aggiuntive sulla riduzione del debito nel 2025-26.
Negative anche Leonardo (-4,1%), Nexi (-3,6%) e A2a (-3,6%), quest’ultima dopo un accordo da 1,2 miliardi con Enel e alla vigilia del piano industriale. In rialzo Bper (+2,1%) e Moncler (+1,8%). Giornata volatile per le banche, in scia alla consultazione di Banca d’Italia per l’introduzione di una nuova riserva di capitale per il rischio sistemico.
In assenza di dati di spicco, l’attenzione è già proiettata al rapporto di domani sull’inflazione statunitense, vero market mover della settimana. I prezzi al consumo Usa dovrebbero evidenziare una crescita annua del 3,1%, in linea con gennaio, e un rallentamento dell’indice core dal 3,9% al 3,7%.
Nei prossimi giorni sono in programma anche le vendite al dettaglio Usa, i dati sui salari nel Regno Unito e le dichiarazioni di alcuni banchieri della Bce. In Cina, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,7% e i prezzi alla produzione sono scesi del 2,7% annuo a febbraio.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale leggermente a 132 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento al 3,62% e quello del Bund al 2,3%. Tra le materie prime, il petrolio Brent sempre in area 82 dollari al barile, mentre l’oro si mantiene oltre i 2.180 dollari l’oncia.
Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,093 e dollaro/yen sotto i 147 yen per dollaro, dopo la revisione del Pil giapponese del quarto trimestre da -0,1% a +0,1%. La mancata recessione dell’economia nipponica rafforza le ragioni per un aumento dei tassi da parte della BoJ nella riunione di questo mese.
Il Bitcoin è salito per la prima volta sopra i 72.000 dollari.