Piazza Affari chiude a +0,3%, rendimento Btp in calo mentre Bce medita stretta da 25 bp a marzo
Giornata incerta per le borse europee, mentre Wall Street ha preso la via del ribasso dopo una partenza cauta, con gli operatori intenti a monitorare le trimestrali societarie e le prossime mosse della politica monetaria.
Il Ftse Mib di Milano termina in leggero rialzo (+0,3%) a 25.981 punti, mediamente in linea con gli altri indici continentali. Sul listino principale svetta Leonardo (+4,9%), in scia all’upgrade di Goldman Sachs che ha alzato la raccomandazione da Neutral a Buy mantenendo il target price invariato a 11,7 euro. In evidenza anche Recordati (+4,4%), sostenuta dal buy di Intermonte, oltre a Tenaris (+3%). Arretrano invece Iveco (-2,2%), Bper (-1,5%) e Intesa Sanpaolo (-1,05%).
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende sotto i 180 punti base, con il rendimento del decennale italiano in forte calo al 3,88%, in scia alle indiscrezioni secondo cui la Bce starebbe valutando un rallentamento del ritmo di rialzo dei tassi di interesse. Dato ormai per scontato un ritocco da 50 punti base a febbraio, prende corpo l’ipotesi di una stretta dello 0,25% a marzo.
Oggi il capo economista della Bce Philip Lane ha ribadito al Financial Times che i tassi di interesse dovranno spostarsi in un territorio restrittivo per riportare l’inflazione all’obiettivo. Giovedì interverrà Christine Lagarde, numero uno dell’istituto di Francoforte, dal forum di Davos.
Negli Usa intanto è ripresa la stagione di trimestrali con i conti di Goldman Sachs e Morgan Stanley. La prima arretra dopo aver registrato ricavi netti al di sotto delle aspettative nel quarto trimestre, mentre la seconda guadagna terreno in scia al dato positivo sui ricavi dall’attività di gestione patrimoniale.
Sul Forex, l’euro/dollaro resta poco sopra quota 1,08 mentre il dollaro/yen scende a 128,2 in attesa della riunione della Bank of Japan di domani, da cui potrebbero arrivare nuove decisioni sul controllo della curva dei tassi. Fra le materie prime avanza il petrolio con il Brent in area 85,8 dollari e il gas naturale si riporta in area 60 €/MWh dopo il forte calo della vigilia.
Dall’agenda macroeconomica si segnala il miglioramento dell’indice Zew tedesco, sui massimi da quasi un anno a 16,9 punti nel mese di gennaio.