Piazza Affari chiude a -0,69%, debole Poste prima dei conti. Male anche le utility
Giornata opaca per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso a 23.440 punti, in calo dello 0,69%.
Inizia a preoccupare l’ascesa dei rendimenti dei Treasury USA, arrivati a 1,275%, sui massimi ad un anno complice l’aumento delle attese di una spirale reflattiva. IL sell-off ha riguardato anche i titoli di Stato europei con il rendimento del Btp a 10 anni risalito allo 0,55% nel giorno del collocamento record dei nuovi Btp a 10 anni e Btp a 30 anni indicizzato all’inflazione (domanda per 134 mld).
Tra i titoli più in difficoltà oggi a Piazza Affari spiccano le utility, penalizzate proprio dal rialzo dei rendimenti sull’obbligazionari. Enel ha ceduto l’1,91%, calo dell’1,93% per Italgas e dell’1,7% per Terna.
Tra le banche male oggi Banco Bpm (-1,28%) e Bper (-1,46%), due dei migliori in questa prima parte di 20201 sull’onda del susseguirsi di rumor e dichiarazioni che le mettono al centro del prossimo round di M&A bancario. In calo anche Intesa Sanpaolo (-0,24%) che risulta la top pick di Credit Suisse tra le banche del Sud Europa con prezzo obiettivo posto a 2,5 euro.
Vendite anche su Poste Italiane (-1,21%), anch’essa tra i titoli più gettonati dagli investitori nelle ultime settimane. La società guidata da Del Fante comunicherà domani i numeri (con una conference call a partire dalle 14:30). Gli analisti di Banca Akros mantengono la raccomandazione buy e target price di 10 euro su Poste Italiane e si attendono un quarto trimestre pressoché stabile a livello di utile operativo.
Male infine Buzzi Unicem (-1,1%) nonostante la doppia promozione da parte di Barclays. Gli esperti della banca inglese hanno migliorato la raccomandazione sulla big del cemento da underweight a equal weight e hanno alzato del 25% il target price che passa da 20 a 25 euro. Gli analisti hanno anche rivisto al rialzo dell’1% le previsioni sull’Ebitda 2020-2022 e hanno sottolineano che “il titolo non appare caro”.