Piazza Affari chiude a -0,72% accodandosi a discesa Wall Street. Male Enel
Martedì opaco per Piazza Affari complice la lettura sotto le attese dello Zew tedesco e l’intonazione negativa di Wall Street al ritorno alle contrattazioni dopo la pausa di ieri per festività. In Europa doccia fredda dall’indice Zew sul sentiment economico della Germania che è sceso a settembre a quota 26,5 punti dai 40,4 precedenti e contro la previsione del consensus a 30 punti. Di contro è arrivata la revisione al rialzo della crescita del PIL dell’area euro (+2,2% t/t nel 2° trimestre).
Il Ftse Mib ha così chiuso in deciso ribasso (-0,72% a 26.073 punti), non lontano dai minimi di giornata. Tra i singoli titoli si segnala il -1,62% di Enel; oltre -2% per Diasorin, Amplifon e Recordati. Ha arrancato oggi anche Stellantis a -0,9% con l’acuirsi dei timori legati alla crisi dei chip. Il ceo di Volkswagen, Herbert Diess, il ceo di Daimler, Ola Kallenius, e il presidente di Ford Europe, Gunnar Herrmann, hanno riferito che è difficile capire quando la questione della carenza di chip potrà essere risolta. E Hermann di Ford si è sbilanciato nel ritenere che la crisi dei chip potrebbe continuare fino al 2024.
Tra i pochi segni più spiccano invece Moncler con +1,2% e Tenaris con +0,73% a 8,538 euro.
In moderato calo Ferrari (-0,21%) con Bruxelles che sembra non vedere di buon occhio l’eventualità di una proroga per le supercar dello stop alla vendita di auto con motori inquinanti, previsto per il 2035. “Non sono al corrente di discussioni in corso” su eventuali deroghe, ha detto Tim McPhie, portavoce della Commissione europea. La proposta di una deroga al bando dei motori termici dal 2035 per i produttori di auto di lusso era stata avanzata nel weekend dal ministro italiano per la transizione ecologica, Roberto Cingolani.