Piazza Affari chiude a +1,5% nel giorno della Bce, rendimento Btp in forte calo
Borse europee positive dopo gli appuntamenti clou della settimana con le riunioni delle banche centrali. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in progresso dell’1,5% a 27.100 punti, con Telecom Italia (+9,5%) sugli scudi dopo l’offerta non vincolante del fondo KKR per una partecipazione nella società costituenda della rete Netco.
Rialzi sostenuti anche per Amplifon (+7,8%), Ferrari (+7,3%) e Nexi (+6%). Arretrano invece Bper (-2,8%), Tenaris (-3,5%) e Cnh (-7,5%). Quest’ultima ha pubblicato i risultati del 4Q e ha annunciato il delisting da Euronext Milan; manterrà la quotazione solo sul Nyse.
Oggi la Bce, come da attese, ha alzato i tassi di 50 punti base e ha annunciato che intende effettuare un’altra stretta dello 0,5% a marzo, per poi valutare le successive mosse di politica monetaria. I tassi verranno mantenuti su livelli sufficientemente restrittivi per assicurare ritorno dell’inflazione al 2%.
Christine Lagarde ha sottolineato che i rischi per l’outlook di crescita sono più bilanciati e le prospettive sull’inflazione maggiormente equilibrate. L’economia è più resiliente del previsto e la fiducia sta salendo, sebbene le pressioni sui prezzi rimangano forti. Mentre i prezzi al dettaglio potrebbero ancora aumentare nel breve termine, il recente calo dei prezzi dell’energia potrebbe frenare l’inflazione più rapidamente del previsto, determinando dinamiche più deboli per l’inflazione sottostante.
La prospettiva di minori rischi e di un possibile rallentamento delle strette sui tassi ha messo le ali alle obbligazioni, facendo crollare il rendimento del Btp decennale di circa 40 bp al 3,88%, mentre lo spread con il Bund si contrae a 181 bp. In calo anche l’euro/dollaro, a quota 1,092.
In giornata si è riunita anche la Bank of England, che ha incrementato il costo del denaro di 50 punti base, segnalando che il ritmo potrebbe rallentare a 25 punti base in futuro. Ieri, invece, la Fed ha alzato i tassi dello 0,25% e il presidente Jerome Powell ha affermato che ci saranno ancora un paio di aumenti per contrastare l’inflazione, aprendo però ad una revisione dei piani nel caso le pressioni sui prezzi si riducano velocemente. Il chairman ha riconosciuto che l’economia statunitense si trova ora in una fase di “disinflazione”, pur sottolineando che saranno necessari più dati per poter dichiarare la vittoria.
Dall’agenda macro sono giunti i dati americani sulle richieste settimanali di disoccupazione, in calo sui minimi da aprile, mentre domani verrà pubblicato il job report di gennaio. Sul fronte delle trimestrali, dopo i conti di Meta che hanno spinto il titolo a +24%, sono attesi stasera a mercati chiusi i risultati di Apple, Amazon e Alphabet.