Piazza Affari chiude a -1,7%, il Cremlino spegne rimbalzo mercati. Male TIM e galassia Agnelli
Piazza Affari arranca a inizio ottava con il newsflow legato alla crisi Ucraina che continua a dettare il ritmo agli investitori. Dopo un avvio promettente sotto la spinta del possibile summit Biden-Putin, i mercati hanno virato in deciso ribasso nelle ultime ore complici le precisazioni arrivate da Mosca. Un portavoce del Cremlino ha affermato che non ci sono piani concreti per un vertice sull’Ucraina tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo americano Joe Biden. Intanto, dalle immagini satellitari emerge che le forze russe si siano ulteriormente avvicinati al confine dell’Ucraina.
L’indice Ftse Mib segna -1,72% a quota 26.050 punti. Tra le blue chip si segnalano i cali della galassia Agnelli con Stellantis a -2,32%. Giornata difficile soprattutto per Exor a -4,51% sotto i 69 euro complice l’accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate in merito all’applicazione della Participation Exemption (PEX – in base alla quale il 95% delle plusvalenze è fiscalmente esente) in occasione della fusione tra la società di diritto italiano Exor e la sua controllata olandese Exor Holding N.V. per creare l’odierna Exor. Al fine di evitare un contenzioso, EXOR ha deciso di transare pagando 746 mln di euro (di cui 104 mln di interessi).
In deciso calo oggi anche Chn Industrial (-3,75% a quota 13,36 euro) dopo le indicazioni che sono arrivate dalla statunitense Deere, accolte in maniera tiepida dal mercato nonostante la revisione al rialzo dell’outlook 2022. Banca Akros che rimarca come le prospettive per il settore rimangano forti e ricorda che domani per Cnh Industrial è fissato l’appuntamento con il Capital Markets Day.
Tra le banche cali nell’ordine del 2% per Banco BPM, -1,75% Unicredit e -1,76% Intesa. Coinvolta nei ribassi generalizzati anche TIM (-2,78%) dopo che la società ha risposto a rumor di stampa precisando che il prossimo piano è in via di definizione e sarà discusso nell’ambito del Consiglio di Amministrazione e che i relativi target quantitativi non sono stati oggetto di discussione né tantomeno sono state prese decisioni al riguardo.