Piazza Affari chiude debole, banche ko insieme a titoli oil
Giornata difficile per Milano. Il Ftse Mib è andato a chiudere a 21.219 punti (-0,89%), bissando i cali della vigilia. Pesa l’allargamento dello spread Btp-Bund fino a 264 pb con rendimento del Btp decennale salito in area 2,6%. La Commissione Ue, nelle stime di primavera diffuse oggi, ha limato la view sull’economia italiana (PIL 2019 visto a +0,1% rispetto al +0,2% precedente), ponendo l’accento sui conti pubblici poiché il deficit adesso è visto salire al 2,5% quest’anno per poi volare al 3,5% nel 2020 se non scatta l’aumento dell’IVA.
Indicazioni che hanno contribuito a scatenare le vendite sulle banche: oltre -4% in chiusura per Banco BPM, -3,2% Unicredit e -2,07% per Intesa Sanpaolo nonostante la solida trimestrale. Intesa Sanpaolo ha inaugurato la tornata di trimestrali bancarie riportando un utile netto di 1,05 miliardi di euro nel 1° trimestre 2019, in calo del 16% rispetto ai 1,252 miliardi dello stesso periodo del 2018 quando beneficiò della plusvalenza di 260 milioni per l’operazione Ntv. I profitti risultano invece in lieve rialzo rispetto agli 1,038 mld del quarto trimestre 2018. Battute le attese di consensus che erano ferme a 898 mln. Il ceo Carlo Messina ha detto di attendersi un utile 2019 in deciso miglioramento rispetto ai 4,05 mld del 2018. Confermata la politica di dividendi per i prossimi anni.
Molto male anche i titoli oil con -2,57% per Eni e -4,1% per Saipem.
Tra le note positive di giornata spicca Ferrari (+3,88%) che ha diffuso conti trimestrali oltre le attese. Il gruppo del Cavallino Rampante ha riportato oggi i risultati preliminari consolidati relativi al primo trimestre. I ricavi netti ammontano a 940 milioni, in crescita del 13,1%, o dell’11,1% a tassi di cambio costanti. L’ebitda adjusted è pari a 311 milioni, in crescita del 14,1% e con un margine EBITDA che raggiunge il 33,1%. L’utile diluito adjusted per azione è pari a 0,95 euro (+21,8%). Battute le attese di consensus che erano ferme a 865,9 milioni di euro per i ricavi, 0,83 euro per l’Eps adjusted e 279,2 mln per l’ebitda adjusted.
I conti trimestrali oltre le attese hanno spinto anche Amplifon che ha chiuso in vetta al Ftse Mib con un balzo di quasi il 10%. Infine molto bene Campari (+2,2%) che si è portata sui nuovi massimi storici sopra quota 9 euro.