Piazza Affari chiude euforica: Fineco e Banco BPM le migliori
Chiusura positiva per Piazza Affari che si accoda al sentiment positivo di Wall Street e delle altre Borse mondiali. Le minute della Fed di ieri sera hanno confermato l’imminente avvio del tapering (riduzione graduale del QE). L’istituto guidato da Jerome Powell potrebbe iniziare già a metà novembre a ridurre l’ammontare di acquisti di asset di $15 miliardi al mese. In tal modo il QE andrebbe a concludersi entro metà 2022.
Intanto, una sponda all’ottimismo dei mercati è arrivata dai risultati trimestrali migliori del previsto delle grandi banche Usa.
A fine giornata il Ftse Mib segna +1,23% a 26.277 punti. Spicca la corsa al rialzo di Finecobank con +3,7% a 16,4 che nel corso della seduta ha aggiornato i massimi storici. La digital bank guidata da Alessandro Foti ha visto una calda accoglienza degli investitori al nuovo bond senior preferred da 500 milioni di euro, con ordini più che quadrupli rispetto al quantitativo offerto.
Tra le banche, sostenute dai forti riscontri arrivati dalle trimestrali delle big bancarie statunitensi, giornata euforica per Banco BPM (+4,33%), che si consolida come il miglior titolo del Ftse Mib da inizio anno. Sponda al titolo arriva da Jefferies che ha avviato la copertura con rating buy e prezzo obiettivo a 3,5 euro. In attesa del nuovo piano previsto entro fine novembre, il broker statunitense ritiene che l’opportunità di internalizzare il business assicurativo dal 2023 offrirà un possibile rialzo del 9%-16% all’EPS e non è prezzata dal mercato.
Bene anche Bper (+1,78%) su cui Jefferies ha invece indicato ‘hold’ con prezzo obiettivo a 2,30 euro. Rialzo nell’ordine dell’1% per Intesa Sanpaolo la cui assemblea dei soci ha approvato la distribuzione di parte della riserva straordinaria a valere sui risultati 2020 per un ammontare pari a 0,096 euro per azione. Lo stacco della cedola avverrà il 18 ottobre. Considerando il prezzo dell’azione registrato ieri, il rendimento (dividend yield) della cedola pari al 4%.
Forte calo invece per Leonardo, arrivata a cedere in questo ultimo scorcio di seduta il 7% in area 6,66 euro. A pesare sono le indiscrezioni secondo cui il gruppo aerospaziale italiano è il fornitore che ha segnalato a Boeing il difetto di fabbricazione di alcune componenti in titanio dei Boeing 787 prodotti nel corso degli ultimi tre anni.
Nelle retrovie anche CNH (+0,1%) che ha annunciato la chiusura temporanea di diversi suoi impianti di macchine agricole, veicoli commerciali e sistemi di propulsione in Europa, in conseguenza delle interruzioni alla catena di fornitura e alla carenza di componenti chiave, in particolar modo semiconduttori.