Piazza Affari chiude in deciso rialzo, riscatto delle banche
Chiusura positiva per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha segnato in chiusura in progresso dello 0,97% a 22.552 punti trovando sponda nel rally delle banche. Oggi il Fmi ha rivisto al rialzo le stime sull’Italia indicando un +1,5% del Pil nel 2017 palesando anche passi avanti nel settore finanziario anche se resta il problema dei Npl. Meno ottimismo sui conti pubblici con rapporto debito-Pil visto salire anche quest’anno per attestarsi al 133% (dal 132& del 2016), mentre la nota di aggiornamento del Def lo vede in calo.
Deciso rimbalzo del settore bancario con Banco Bpm scattato in avanti del 4,79%. Molto bene anche Bper (+3,49%), Ubi Banca (+3,9%) e Unicredit (+2,06%). A dare slancio al settore la prospettiva di tempi più lunghi per l’introduzione delle nuove regole più rigide sulla gestione dei Npl. E’ invece rimasta indietro Intesa SanPaolo (-0,07% a 2,886 euro) complice la decisione di JP Morgan di rivedere al ribasso il target price da 3,4 a 3,1 euro e il rating da “overweight” a “neutral”. Il ceo della banca, Carlo Messina, ha commentato la cessione di una quota dello 0,95% del capitale di Intesa SanPaolo da parte della Fondazione Compagnia SanPaolo, criticando la norma che costringe le fondazioni a scendere nel capitale delle banche. Lo smobilizzo della quota rientra nell’ambito del Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, del 22 aprile 2015. Gli analisti di Mediobanca ricordano che, in base alle disposizioni del Protocollo, “complessivamente la fondazione torinese dovrà vendere un altro 2-3% della banca entro aprile 2018”.
Pecora nera di giornata è stata invece Saipem (-3,62%) complice il taglio di rating deciso da Goldman Sachs. La casa d’affari statunitense ha abbassato la raccomandazione a “neutral” dal precedente “buy” in scia all’incertezza sul progetto Kaombo. View positiva invece sul piano di ristrutturazione e in ambito di nuovi contratti.
In rosso Mediaset (-0,56%) nonostante le ultime indiscrezioni che parlano di un risarcimento corposo di Vivendi (circa 1 miliardo di euro in denaro e azioni) per compensare la mancata chiusura del contratto per l’acquisto della pay tv Mediaset Premium nel luglio 2017.