Piazza Affari chiude in rialzo, bene ENI ed Enel
Prima seduta della settimana in rialzo per Piazza Affari, che dà seguito al recupero delle ultime due settimane (oltre +15% dai minimi del 7 marzo). Il Ftse Mib segna in chiusura +0,3% a quota 24.294 punti. A tenere banco è ancora la crisi Ucraina con una nuova impennata del petrolio in attesa per i colloqui di questa settimana tra l’Unione europea e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden volti a rafforzare la risposta dell’Occidente a Mosca. Tra le opzioni c’è un embargo petrolifero alla Russia. Il Cremlino ha fatto presente come una decisione del genere influenzerebbe molto seriamente il mercato globale del petrolio, peggiorando gli equilibri energetici del continente europeo.
Tra le big di Piazza Affari tonica oggi Tenaris arrivata a segnare oltre +6% in scia al rialzo del petrolio. Tra gli oil in evidenza anche ENI (+2,88%) che venerdì scorso aveva reagito male alla presentazione del business plan 2022-2025. Oggi Equita SIM ha rivisto al rialzo la valutazione su ENI portandola a 18 euro rating buy confermato). “Apprezziamo la maggior generazione di cassa rispetto alle nostre attese, così come il miglioramento della remunerazione degli azionisti. L’Ipo di sustainable mobility sarà un catalyst addizionale”, commentano gli analisti della sim milanese. Intanto oggi Eni insieme a Sonatrach ha annunciato una ‘significativa scoperta’ a olio e gas nella concessione Zemlet el Arbi in Algeria. Inoltre il gruppo del Cane a sei zampe ha avviato una cooperazione con Air Liquide per decarbonizzazione ‘industrie hard-to-abate’ in Europa.
Bene oggi anche Enel (+1,11%). Stando a quanto riporta Diario Financiero, il gruppo italiano potrebbe vendere la propria attività di trasmissione di energia elettrica in Cile per un importo prossimo al miliardo di dollari. Mediobanca Securities spiega come la cifra di 1 miliardo di euro corrisponderebbe a un multiplo di 14x EV/EBITDA. Intanto il ceo Francesco Starace ha rimarcato che il gruppo intende uscire dalla Russia entro pochi mesi. Enel Russia PJSC, fondata nel 2004, contribuisce per poco più dell’1% all’utile operativo lordo complessivo della società, secondo i calcoli di Bloomberg Intelligence.
Tra i migliori di giornata anche Leonardo (+2,95%) con Exane che ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 8,6 a 10,7 euro (rating outperform). Sul fronte opposto si segnala invece il 1,5% circa di TIM. Peggior performer del Ftse Mib è stata Diasorin con oltre -4%.