Piazza Affari chiude in rialzo, scatto di Mediaset e Italgas
Giornata positiva per Piazza Affari, reduce dai corposi ribassi di inizio ottava. L’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,52% a quota 22.291 punti. Oltreoceano l’S&P500 e il Dow Jones hanno toccato i nuovi livelli record guidati dai guadagni dei titoli tecnologici. Il focus rimane sui progressi sul fronte legge fiscale. Era forte l’attesa per il discorso di Jerome Powell, futuro presidente della Federal Reserve. Powell, che non ha fatto nessun riferimento specifico alla politica monetaria attuale, ha difeso l’uso da parte della Fed di ampi poteri di lotta alle crisi, ponendosi come estensione della linea seguita da Bernanke e Yellen. Dal fronte macro, in attesa della seconda lettura del Pil Usa in arrivo domani (consensus +3,2% annualizzato rispetto al +3% della prima lettura), indicazioni più forti del previsto dalla fiducia dei consumatori statunitensi e dall’indice Richmond Fed.
Palma di miglior titolo di giornata sul Ftse Mib per Mediaset (+2,16% a 3,218 euro) con il mercato che continua a guardare alla possibilità di un imminente accordo con Vivendi relativamente alla controversia legale per la mancata acquisizione di Premium. Una spinta indiretta al titolo è arrivata dalla decisione di Ubs di alzare il rating sulla controllata Mediaset Espana da neutral a buy.
In prima fila anche Italgas (+2,55%). Acquisti anche su Enel (+1,5%) su cui Hsbc ha alzato il target price a 5,8 euro.
Tra i bancari in prima fila Unicredit (+0,89% a 17,05 euro) in scia all’annuncio arrivato ieri sera della cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza derivanti da contratti di credito prevalentemente chirografario verso clientela del segmento Pmi per 450 milioni di euro.
Bene anche Luxottica (+0,52%) in scia al via libera dell’antitrust Canada al progetto di combinazione con Essilor.
Chiusura nelle retrovie del Ftse Mib il titolo Telecom Italia (-0,63% a 0,7045 euro). A pesare sul titolo della maggiore tlc italiana è la nuova frenata del ceo Amos Genish sull’opzione scorporo rete. Nell’incontro di ieri con i sindacati il nuovo ceo di Telecom avrebbe sottolineato che la rete è un asset strategico e uno spin-off non è necessario. L’ipotesi scorporo nei giorni scorsi aveva scaldato il mercato che si attende novità dal cda in programma il prossimo 5 dicembre, anche se non sono attese decisioni in merito.