News Finanza Notizie Italia Piazza Affari chiude in rosso, male Atlantia e Pirelli

Piazza Affari chiude in rosso, male Atlantia e Pirelli

22 Agosto 2018 17:51

Chiusura debole per Piazza Affari dopo la prova di forza della vigilia. L’indice Ftse Mib ha ultimato la seduta a quota 22.699 punti, in calo dello 0,4%.

Giornata difficile per Pirelli che ha chiuso in fondo al Ftse Mib con un calo superiore dal 4,5%. A far scattare le vendite sul titolo della Bicocca è la revisione al ribasso della guidance per il 2018 da parte di Continental in scia alle aspettative di minori vendite, di un aumento dei costi e infine di richieste di risarcimenti (senza precisare di quale natura). In particolare, Continental stima per l’anno in corso ricavi complessivi pari a 46 miliardi di euro (effetto cambio escluso) rispetto ai 47 miliardi indicati in precedenza.

Il warning di Continental pesa anche su Brenbo scivolata indietro di oltre il 2%.

Male Atlantia (-3,8%) nel giorno del cda straordinario che ha avviato le verifiche relative all’impatto della missiva del ministero dei Trasporti in merito agli strumenti finanziari del Gruppo.

Misto l’andamento delle utility con Italgas scsa del 2,8%, Enel dello 0,42% mentre A2A è salita dello 0,13%. Il mercto guarda alla possibile stretta del governo sulle concessioni in scadenza o scadute nei vari settori. Sul rinnovo dei servizi in concessione, a detta di Equita Sim, i rischi maggiori sono per le società che gestiscono asset idroelettrici ed in particolare per A2A, che ha il 40% delle concessioni (sistema della Valtellina) che scadranno nel 2020 (le altre concessioni scadono al 2029). Equita stima un possibile incremento dei canoni idroelettrici di 15-20 milioni dal 2020, ma il rischio potrebbe essere il mancato rinnovo della concessione in Valtellina. Per Iren la produzione idroelettrica vale il 10% dell’ebitda (scadenza concessioni al 2029), per Erg il 20% dell’ebitda (scadenza concessioni 2029) e per Enel il 5% dell’ebitda con scadenza concessioni nel 2029.

Tra le tlc gli analisti vedono rischi limitati per Telecom Italia (-0,33%) da possibile revisione delle attuali concessioni. Banca Imi ricorda che la rete è della società e non è quindi una concessione dello Stato.