Piazza Affari chiude l’ottava con tonfo di oltre l’1%, molto male Stm e Fca
Finale d’ottava in affanno per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che ha chiuso le contrattazioni con un calo dell’1,17% a quota 22.106 punti. In attesa di novità dalla riforma fiscale Usa, con il voto al Senato che dovrebbe arrivare stasera, il mercato si è affacciato nell’ultimo mese dell’anno con una volatilità accentuata complice il rafforzamento dell’euro nella prima parte di giornata e la debolezza di Wall Street nel pomeriggio. Per l’Italia pesa anche la revisione al ribasso dei dati di crescita economica (Pil visto a +0,4% t/t nel terzo trimestre dal +0,5% indicato dalla prima lettura).
Vendite su Stm (-3,72% a 18,37 euro) complice la debolezza del Nasdaq e l’indiscrezione circa l’intenzione di Apple di sviluppare internamente un chip speciale volto a ridurre i consumi della batteria. Stm vede circa il 10% del proprio fatturato dipendere da Apple, fornendo una soluzione imaging per FaceID (riconoscimento 3D) “che però è più difficile da internalizzare nel breve periodo, vista la sua complessità”, argomenta Equita Sim. Apple vorrebbe sviluppare un “Power Management Chip” proprietario da inserire negli iPhone a partire dal 2019.
Giornata volatile per Fca (-2,01%) che ha recuperato nel pomeriggio grazie ai dati sulle vendite negli Stati Uniti, diminuite meno del previsto a novembre. La casa automobilistica italo-americana ha venduto 154.919 veicoli il mese scorso, con un calo del 3,7% rispetto all’anno precedente. Gli analisti interpellati da Bloomberg si aspettavano una diminuzione del 5,5%. Le vendite retail, che rappresentano l’84% del totale, segnano un aumento del 2%. Tra i singoli marchi spicca il +14% di Chrysler, -15% invece per Dodge. In serata attesi i dati sulle immatricolazioni in Italia.
Seduta positiva invece per Saipem (+1,84%) che ha sfruttato la sponda delle nuova commessa da 400 milioni di dollari e anche il nuovo scatto dei prezzi del petrolio all’indomani dell’Opec che ha prolungato per tutto il 2018 l’accordo sui tagli alla produzione. Il nuovo contratto di Saipem nuovo contratto “è positivo in quanto rappresenta il 4% della raccolta ordini da noi attesa per il 2017 e aumenta la visibilità sui numeri 2018”, sottolinea Equita. Bene anche Tenaris (+2,04%).
Bene anche YNap (+3,38%) su cui JP Morgan ha confermato rating overweight.