Piazza Affari chiude l’ottava in bellezza: nuovi massimi per Azimut, male TIM
Ultima seduta della settimana senza scossoni per Piazza Affari che riesce a strappare il segno più. L’indice Ftse Mib è salito dello 0,36% a quota 27.732 punti. In una giornata scarna di dati macro, ad eccezione della fiducia dell’Università del Michigan – scesa a sorpresa ai minimi a 10 anni complici i timori legati all’inflazione – a tenere banco a Piazza Affari sono ancora le trimestrali e il tonfo di Telecom Italia all’indomani del cda che non ha mostrato sviluppi su riassetto e rete unica.
Tra le blue chip spicca oggi il rally di Azimut (+3,27% a 26,49 euro) balzata ai massimi dal 2015 all’indomani dei risultati trimestrali. Il gruppo italiano del risparmio gestito ha archiviato il terzo trimestre con profitti in crescita a 96,4 milioni, un risultato che sui nove mesi arriva tocca il record di 322,4 milioni (rispetto ai 230,2 milioni dei primi 9 mesi del 2020, raggiungendo la parte bassa della forchetta di utile netto prevista per l’intero 2021 (350-500 milioni di euro).
In prima fila anche Pirelli (+3,52%) in scia ai conti del terzo trimestre che hanno battuto le previsioni degli analisti a livello di utile.
Bene anche Atlantia (+1,65% a 17,28 euro) che ha archiviato i primi 9 mesi del 2021 con un utile netto di 1,3 miliardi di euro, che ha recepito la plusvalenza dalla cessione del 49% di Telepass per oltre 1 miliardo di euro e dividendi da partecipazioni per oltre 0,4 miliardi di euro. L’ebitda è stato pari a 2,9 miliardi di euro (+27%) e i ricavi sono stati pari a 4,6 miliardi di euro (+17%). L’outlook per il 2021 è migliorato, con un’attesa di 6 miliardi di euro di ricavi e 2,4 miliardi di euro di FFO. Ricavi a 4,6 miliardi di euro, in aumento del 17%
Acquisti anche su Prysmian (+1,86% a 34,03 euro) che ha completato l’acquisizione di Omnisens, azienda leader nel settore delle soluzioni di monitoraggio in fibra ottica ad alte prestazioni per la sicurezza e l’efficienza di infrastrutture critiche, per 18,8 milioni di franchi.
In coda al Ftse Mib figura invece Telecom Italia (-2,2%), arrivata a cedere nel corso della seduta oltre il 4% sotto area 0,32 euro dopo che il cda di ieri, convocato su richiesta dei consiglieri che fanno capo al socio Vivendi, si è concluso senza nessuna accelerazione sul riassetto societario, rimandando tutto al nuovo business plan che verrà presentato a febbraio. La maggiore tlc italiana ha ribadito che non è in corso alcuna negoziazione relativa alla rete o altri asset strategici.