Piazza Affari chiude poco mossa alla vigilia della Bce, in difficoltà ENI e Tenaris
Chiusura debole per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha fermato le lancette a 21.489 punti (+0,04%). In attesa del meeting Bce di domani, sui mercati tengono ancora banco le preoccupazioni di un’imminente contrazione dell’economia europea. Inoltre oltreoceano sono tornati ad acuirsi i timori di una Fed aggressiva sul fronte tassi con un rialzo di 75 pb anche nel meeting del 21 settembre. Tra le commodity nuova discesa del petrolio con il WTI scivolato ai minimi da gennaio.
Tra i singoli titoli del Ftse Mib si segnalano i cali dei petroliferi (-2,79% ENI, -3,15% Tenaris) con il petrolio WTI giù del 4% oggi in area 83 dollari al barile, sui minimi da gennaio, complici le crescenti preoccupazioni su un possibile indebolimento della domanda a livello globale.
Tra gli altri titoli cali nell’ordine dell’1,6% circa per Unicredit. Il presidente della banca, Pier Carlo Padoan ha minimizzato i rischi di turbolenze sui mercati in caso di vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni.
Vendite anche su TIM (-0,49% a 0,2020 euro) che nell’intraday ha toccato i nuovi minimi storici a 0,1965 euro. Le indiscrezioni riportate oggi da Repubblica e Corriere riportano tensioni sorte nel CdA di TIM tra Vivendi e CDP. Vivendi avrebbe infatti inviato una lettera al CdA a fine agosto sollevando dubbi sul doppio ruolo di CDP, presente nel board con il presidente di CDP Gorno Tempini ma allo stesso tempo azionista di controllo di Open Fiber.