Piazza Affari chiude positiva (+0,2%), debole Wall Street dopo i dati sull’inflazione
Finale positivo per le borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,2% a 27.498 punti. Denaro soprattutto su Tenaris (+2,1%), Saipem (+1,8%), Pirelli (+1,5%) e Unicredit (+1,3%). Realizzi su Iveco (-2,4%) dopo il rally innescato dai conti, in ribasso anche Amplifon (-1,05%) e A2a (-0,9%).
Arretra invece Wall Street, con l’S&P500 a -0,9% e il Nasdaq a -0,8%, dopo la diffusione del report di gennaio sull’inflazione statunitense, che ha evidenziato un rallentamento inferiore rispetto a quanto sperato dagli analisti e dai mercati.
Nel dettaglio, i prezzi al consumo sono aumentati del 6,4% su base annua, a fronte del 6,5% di dicembre e del 6,2% previsto dagli economisti. Il dato core, depurato dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi energetici e dei beni alimentari, è salito del 5,6% tendenziale, ritmo inferiore rispetto al +5,7% di dicembre ma più del +5,5% del consensus.
I dati non spostano sensibilmente le prospettive a breve sulle prossime mosse della Fed, che dovrebbe effettuare almeno altri due rialzi dei tassi da 25 punti base. Il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha dichiarato che se l’inflazione persiste al di sopra degli obiettivi, la banca centrale “dovrà forse fare di più”.
In rialzo i rendimenti obbligazionari, soprattutto sulle scadenze a breve, con il biennale statunitense che supera il 4,6%. Poco mosso lo spread Btp-Bund a 178 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,22%.
Tra le valute, l’euro/dollaro si mantiene sopra quota 1,07 e il dollaro/yen viaggia in area 133. In mattinata è stata annunciata la nomina formale di Kazuo Ueda come prossimo governatore della Banca del Giappone, che fa aumentare le scommesse su una normalizzazione della politica monetaria dell’istituto. La sterlina sale a 1,215 dollari in scia all’aumento dei salari nel Regno Unito che alimenta le pressioni sulla Bank of England per un nuovo incremento dei tassi il mese prossimo.
In calo il petrolio con il Brent a 85,2 dollari al barile, dopo i dati macro e un rapporto secondo cui l’amministrazione Biden intende liberare una quantità maggiore di riserve strategiche.