Piazza Affari chiude sui massimi a 8 mesi, Fca e Poste ruggiscono
Prima seduta della nuova ottava con lieve segno più per Piazza Affari che è reduce da ben sette settimane positive nelle ultime otto. L’indice Ftse Mib ha chiuso con un progresso dello 0,06% a quota 21.771 punti, nuovi massimi a 8 mesi. Questa settimana riflettori puntati sulla riunione di politica monetaria della Bce, in calendario mercoledì e l’avvio della nuova stagione delle trimestrali Usa, che prenderà il via venerdì. In Italia, il Governo è impegnato alla definizione del Def con il quadro programmatico dei conti pubblici e del decreto Crescita.
Spicca il balzo di quasi il 2% di FCA che si è riportata in area 14 euro. Il gruppo automobilistico, secondo quanto riferisce il Financial Times, starebbe per annunciare un accordo con Tesla che consentirà alla società guidata dall’ad Mike Manley di compensare le emissioni di Co2 trasferendole a quelle di Tesla abbassando il dato medio ad un livello accettabile, ottemperando così alle norme Ue che puntano ad abbattere l’inquinamento automobilistico. Nel dettaglio le zero emissioni del parco vetture elettriche di Tesla saranno calcolate insieme alle emissioni medie dei veicoli di Fca che per lo scopo dovrà versare centinaia di milioni di euro.
In prima fila anche il titolo Juventus (+1,65% a 1,605 euro) che con la vittoria contro il Milan ha allungato a +20 punti sul Napoli ed è a solo 1 punto dalla vittoria matematica dello Scudetto. Mercoledì intanto è in programma l’andata dei quarti di finale di Champions League contro l’Ajax. Bene anche Poste (+1,09%) che viaggia sui nuovi massimi storici.
Nuovi massimi assoluti per il titolo Poste Italiane (+1,71%) che si è spinto nell’intraday fino a 8,978 euro. A dare slancio al titolo è il Buy arrivato da Deutsche Bank che ha avviato la copertura sul titolo con prezzo obiettivo a 10 euro. Da inizio anno il titolo Poste segna un balzo di oltre il 27%.
Tra le banche segno meno per Banco BPM (-0,31%) che secondo quanto riferito dal suo ad Giuseppe Castagna è aperto alla possibilità di aggregazioni, ma non con Banca MPS. “In questi giorni molti fanno questo scenario che mi pare comprenda quattro banche (Banco BPM, UBI, Mps e Carige), però è ovvio che quelle prossime, quelle con le quali potremmo pensare di sviluppare un progetto che veda sia il rafforzamento territoriale e di sinergie di costo sono le banche più vicine ai nostri territori”, sono state le parole di Castagna che sembra quindi propendere per un avvicinamento a UBI.