Piazza Affari debole con le borse europee, finale Ftse Mib -0,1%
Seduta in calo per Milano e per gran parte delle altre piazze del Vecchio Continente. Il Ftse Mib termina in flessione dello 0,1% a 25.364 punti, con acquisti su Finecobank (+1,2%), Poste Italiane (+1,2%) e Intesa Sanpaolo (+1%) mentre arretrano soprattutto Moncler (-1,5%), Campari (-1,3%) e Prysmian (-1,3%).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund in contrazione a 190 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,2%. Tra le valute, cambio euro/dollaro in risalita a 1,073. Fra le materie prime il petrolio riprende leggermente quota con il Brent a 80,0 dollari mentre il gas naturale in Europa scende nuovamente a 69,1 euro/MWh.
Focus di giornata sul discorso di Jerome Powell, presidente della Fed, che ha sottolineato come un’inflazione stabile sia il fondamento di un’economia in buone condizioni di salute. Il perseguimento di questo obiettivo, ha aggiunto il banchiere centrale, può richiedere alle istituzioni di adottare misure (come il rialzo dei tassi) che sono necessarie, ma non popolari.
L’intervento di Powell arriva all’indomani delle parole di Mary Daly, della Fed di San Francisco, secondo cui la banca centrale dovrebbe alzare il costo del denaro sopra il 5%, mentre la sua controparte di Atlanta Raphael Bostic ha affermato che i tassi supereranno tale soglia all’inizio del secondo trimestre per poi rimanere a lungo su livelli restrittivi.
Ora l’attenzione si sposta sui dati di giovedì sull’inflazione statunitense, uno degli ultimi appuntamenti chiave prima della riunione della Fed in programma il 31 gennaio e il 1° febbraio.
Per quanto riguarda la Bce, il membro del consiglio direttivo Bce Isabel Schnabel ha ribadito che il mandato dell’istituto “è la stabilità dei prezzi” e che farà “tutto il necessario per conseguirlo”. Pertanto, è “necessario continuare ad alzare i tassi in modo rilevante per raggiungere l’obiettivo”.
Si segnala infine che venerdì prenderà il via la nuova stagione di trimestrali statunitensi con i conti dei colossi bancari Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo.