Piazza Affari e Borse europee attese deboli in avvio, i temi da monitorare oggi
Piazza Affari e le principali Borse europee dovrebbero avviare gli scambi sulla parità o poco sotto, dopo i recenti guadagni. Ieri l’indice Ftse Mib ha chiuso con un progresso dello 0,88% a quota 24.636 punti, sui nuovi massimi a oltre 13 mesi, sostenuto dall’ottimismo sulla ripresa economica, attesa beneficiare dei progressi sul fronte vaccinale, e dal rimbalzo delle banche. Tuttavia, a Wall Street la tendenza è stata dominata dal calo dei titoli tecnologici. Il rendimento dei Treasury decennali ha toccato ieri un picco di 14 mesi, all’1,776%, dopo l’annuncio del presidente Joe Biden sugli obiettivi di vaccinazione (il 90% degli adulti sarà idoneo alla richiesta di vaccinazione entro il 19 aprile). Oggi l’inquilino della Casa Bianca dovrà presentare il nuovo piano sulle infrastrutture, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.000 miliardi di dollari.
Da monitorare anche il fronte macro, da dove giungeranno diverse indicazioni, tra cui spicca l’inflazione nell’Eurozona. I prezzi al consumo nell’area euro dovrebbero balzare a marzo all’1,4% annuo, dallo 0,9% precedente. Nel pomeriggio dagli Usa giungerà il sondaggio Adp sui nuovi occupati, come anticipazione dei dati sul mercato del lavoro, in uscita venerdì. Intanto dalla Cina è arrivato il dato ufficiale relativo al settore manifatturiero della Cina, che ha confermato la fase di espansione. Nel mese di marzo l’indice Pmi manifatturiero del paese è migliorato a 51,9 punti, rispetto ai 50,6 punti di febbraio, facendo meglio dei 51,2 punti attesi dagli analisti. Forte miglioramento anche dell’indice Pmi servizi, a 56,3 punti rispetto ai 51,4 punti di febbraio, ben al di sopra dei 52 punti attesi.
Tra i titoli, attenzione ancora alle banche sul caso Archegos. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, Ubs sarebbe esposta al disastro dell’hedge fund che, dopo aver scommesso long su diversi titoli azionari tra cui Viacom e Discovery, ma anche su diversi giganti hi-tech come Baidu e Tencent, facendo un ricorso sfrenato alla leva finanziaria, non è riuscito a ottemperare ai margin call di diversi colossi finanziari. Ubs sarebbe stata però più veloce della sua rivale svizzera Credit Suisse, che ha già avvertito che la sua esposizione verso il fondo avrà un impatto sul proprio bilancio. Tra le altre banche coinvolte la giapponese Nomura e le americane Goldman Sachs e Morgan Stanley.