Piazza Affari in altalena dopo rally: bancari sorvegliati speciali per nodo dividendi
Tutto da rifare a Piazza Affari. Dopo un avvio in territorio positivo la Borsa di Milano ha ben presto cambiato passo, con l’indice Ftse Mib che ora cede lo 0,04% a quota 22.135 punti e riprende fiato dopo il rally della vigilia. Ieri il Ftse Mib aveva archiviato la seduta sopra la soglia dei 22mila punti (+2,04% a 22.145 punti) per la prima volta dal 27 febbraio scorso. A Wall Street, il Dow Jones e l’S&P 500 hanno terminato ieri sera su nuovi massimi. In particolare, il Dow Jones ha testato e superato la soglia dei 30.000 punti per la prima volta in assoluto, chiudendo in rialzo dell’1,54%), a 30.046,24 punti. Oltre che al vaccino contro il Covid, su cui stanno lavorando Pfizer-BioNtech, Moderna e Oxford University-AstraZeneca, l’azionario globale guarda con ottimismo alla transizione dall’amministrazione di Donald Trump a quella del presidente neo-eletto Joe Biden e la scelta di quest’ultimo di mettere al timone del dipartimento del Tesoro Usa l’ex presidente della Federal Reserve, Janet Yellen.
Tra i singoli titoli del paniere principale conquista la vetta Recordati seguita da Amplifon e DiaSorin che mostrano un rialzo di oltre l’1,5 per cento. Si muove in leggero rialzo Snam (+0,08%) nel giorno della presentazione del piano strategico 2020-2024.
Sul fondo del listino il comparto bancario che vede tra le peggiori Bper e Banco Bpm che cedono rispettivamente lo 0,7% e lo 0,6%. Per il settore si guarda al nodo dividendi che con la Bce che potrebbe autorizzare il pagamento delle cedole nel 2021. Le banche dell’Eurozona potrebbero tornare a erogare i dividendi a partire dal prossimo anno, ma con un se: dovranno riuscire a convincere le autorità di vigilanza che i loro bilanci siano sufficientemente solidi da riuscire a contrastare gli effetti economici e finanziari provocati dalla pandemia del coronavirus.
Giù anche Cnh Industrial che lascia sul terreno oltre l’1 per cento. Quest’ultima ha annunciato il lancio di un’emissione obbligazionaria in euro di ammontare pari a 750 milioni. I titoli avranno scadenza al 1° aprile 2024, con prezzo di emissione pari al 99,910% del valore nominale. Il regolamento è atteso per il giorno 1° dicembre 2020.