Piazza Affari inizia settembre con il turbo, Enel e banche su di giri
Incipit di settembre con il sorriso per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha chiuso la prima seduta del mese a +0,66% a 26.181 punti. La nuova tornata di deboli riscontri macro dalla Cina è stata assorbita bene dal mercato con gli investitori che sperano in un allentamento nella stretta normativa da parte di Pechino per evitare di frenare troppo un ciclo economico già in rallentamento. In Europa invece riflettori rivolti a possibili cambi di rotta della Bce, anche alla luce dell’impennata registrata dall’inflazione (+3% a/a ad agosto, ai massimi dal 2011). Ieri sono arrivati commenti di alcuni esponenti Bce che fanno presagire che già il meeting del 10 settembre potrebbe indicare un rallentamento del PEPP.
Oltreoceano nuova prova di forza del Nasdaq che strappa ancora al rialzo con le Big Tech ai nuovi massimi storici. Delusione dalla stima ADP che segna +374.000 posti di lavoro nel settore privato ad agosto, ben al di sotto della crescita di 600.000 unità stimata dagli analisti.
Sul parterre di Piazza Affari a spingere sull’acceleratore sono state soprattutto banche e utility. Prova di forza di Enel (+1,13% a 7,804 euro) che riavvicina quota 8 euro. Le indiscrezioni stampa vedono il colosso guidato da Francesco Starace pronto a varare un piano d’investimento da 1,2 mld in Sud America nel segmento rinnovabili.
Molto bene oggi i finanziari con +1% Intesa Sanpaolo e +1,61% Unicredit. ieri sera Banca Mps, su richiesta Consob, ha fatto sapere che proseguono le attività di due diligence da parte di UniCredit supportate dalla data room dedicata e dagli incontri tra il management. Nel frattempo Mediocredito Centrale ha avuto accesso a una partizione della data room con informazioni relative ad una selezione di sportelli bancari.
Miglior titolo di giornata Diasorin con +2,72% a 198,5 euro confermandosi il titolo più in forma del Ftse Mib. Tonica infine Ferrari (+0,57%). Oggi è entrato ufficialmente in carica il nuovo AD Vigna dopo l’annuncio di giugno.