Piazza Affari interrompe striscia rialzi, tonfo per banche e titoli oil
Sui mercati si è spenta l’eco degli annunci di ieri da parte della Bce e sono tornati in primo piano i timori di una guerra commerciale. Donald Trump ha annunciato che la sua amministrazione imporrà nuovi dazi doganali del 25% su prodotti cinesi, per un valore fino a $50 miliardi.
In chiusura il Ftse Mib, reduce da quattro sedute consecutive in rialzo, ha ceduto l’1,32% a quota 22.190 punti. Buone indicazioni invece dall’obbligazionario con lo spread Btp-Bund sceso in area 220 punti base e il rendimento del BTP decennale sotto il 2,6%.
Molto male il settore oil con oltre -4% per Tenaris e Saipem complice il calo del petrolio. Giù del 2,3% la big Eni.
Giù le banche nonostante il calo delle pressioni sui Btp, alla miglior settimana dal 2012. Pesa la view dovish sui tassi da parte della Bce. L’allontanarsi della prospettiva del primo rialzo dei tassi impatterà negativamente sui ricavi delle banche che dovranno affrontare più a lungo uno scenario di tassi zero. Oggi hanno sofferto maggiormente Bper (-2,6%), Intrsa (-1,79%) e Unicredit (-1,46%).
Male anche FCA (-1,88%). Secondo i dati diffusi da Acea, nell’Europa dei 28 più le nazioni aderenti all’Efta, il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha immatricolato 110.100 vetture, in lieve aumento dello 0,2% rispetto a un anno fa. La quota è pari al 7,6% del mercato complessivo rispetto al 7,7% del maggio 2017.
Strappa il segno più invece Ferrari (+0,32%) che nell’intraday ha toccato un nuovo massimo storico a 129,5.