Piazza Affari KO a fine ottava: Bper e Tenaris le peggiori del Ftse Mib, male anche Stellantis
Finale di ottava con prevalenza delle vendite per Piazza Affari che si accoda all’umore ballerino di Wall Street, partita bene per poi soccombere nonostante la sorpresa positiva dal dato delle vendite al dettaglio. Il Ftse Mib ha così chiuso a 24.792 punti, in flessione dello 0,33%. A dare inizialmente fiato al rally di Wall Street era stato oggi il dato relativo alle vendite al dettaglio Usa. A giugno l’indicatore è rimbalzato dello 0,6% dopo la flessione di maggio pari a -1,7% (dato rivisto al ribasso dal -1,3% precedentemente reso noto). Il trend è stato decisamente migliore delle attese degli analisti, che avevano previsto un calo dello 0,4%.
Ci sono però luci e ombre come sottolinea Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte. “Permane (come a maggio) il calo nei comparti Auto e Arredamento (calo dell’attività immobiliare, testimoniata anche dal forte calo del prezzo del legno) – asserisce l’esperto – . C’è poi un ulteriore elemento molto importante da considerare: c’è stata una forte revisione al ribasso dei dati di maggio, per cui l’effetto confronto di giugno/maggio, ha notevolmente contribuito ad ottenere un dato di giugno migliore delle attese.
Sul parterre di Piazza Affari si sono distinte in negativo alcune big oil con Tenaris scivolata del 2,83%. Male anche ENI con -0,79%. In sofferenza anche il comparto auto con Stellantis scivolata indietro del 2% circa. Stamattina i dati sulle immatricolazioni in Europa hanno evidenziato per il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA un +11,5% a giugno rispetto all’analogo periodo nel 2020 (il mercato ha messo a segno un rialzo di oltre il 13% nelle stesso mese).
Giornata difficile anche per le banche con -1,35% per Unicredit e -1,06% per Intesa Sanpaolo. Peggio hanno fatto Bper con -3,22% e Banco BPM con -2,17%. Si conferma il calo dei rendimenti sull’obbligazionario (Btp a 10 anni sotto lo 0,7%) che rappresenta un elemento negativo per la redditività delle banche.
Tra i segni più si segnala Azimut (+0,84% a 20,84 euro) su cui Equita oggi ha alzato il prezzo obiettivo 22,8 euro in vista dei conti trimestrali in arrivo tra due settimane (29 luglio). “Ci aspettiamo un trimestre supportato dal buon trend di raccolta netta (2,5 miliardi nel 2Q21, raccolta netta YTD 11,9 miliardi) e andamento dei mercati, con un trend in crescita delle management fee (attese +27% YoY)” affermano gli analisti della sim milanese.