Piazza Affari maglia nera in Europa con un ribasso di oltre il 2%
Chiusura in rosso per le borse europee e soprattutto per Piazza Affari, con il Ftse Mib in ribasso del 2,18% a 33.609,85 punti. In calo soprattutto Iveco (-5,2%), Banca Mps (-3,9%) e Azimut (-3,5%), mentre terminano in controtendenza Telecom Italia (+0,6%), su cui Moody’s ha alzato il rating a Ba3 da B1, con outlook positivo, ed Hera (+0,5%).
L’azionario europeo continua a scontare le incertezze legate al rischio politico in Francia, dopo l’esito delle europee e la convocazione delle elezioni anticipate da parte di Macron. Alcuni temono che i partiti della destra francese, in caso di vittoria, possano introdurre politiche fiscali più accomodanti.
Sul settore auto pesano anche le potenziali ripercussioni per i produttori europei dei dazi fino al 48% annunciati dall’UE sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, nell’eventualità di ritorsioni da parte di Pechino.
Intanto, gli investitori digeriscono le ultime indicazioni giunte dalla Fed, che ha mantenuto invariati i tassi nel range 5,25-5,50% e ha segnalato un solo taglio dei tassi nel 2024, anche se i dot plot non tengono a pieno in considerazione i dati positivi di ieri sull’inflazione al consumo.
Oggi, inoltre, i prezzi alla produzione hanno evidenziato un calo inatteso dello 0,2% su base mensile e un rallentamento al 2,2% su base annua (0% e 2,3% il dato core), mentre le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa sono salite sui massimi da agosto. Nella zona euro, la produzione industriale ha registrato una flessione congiunturale dello 0,1% e tendenziale del 3%.
Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario europeo. Lo spread Btp-Bund si amplia verso i 145 bp con il decennale italiano al 3,95% e il benchmark tedesco al 2,5%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent tiene sopra gli 82 dollari al barile e l’oro scambia a 2.310 dollari l’oncia. Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,076 mentre il dollaro/yen oscilla in area 157 in attesa della riunione di domani della Bank of Japan.