Piazza Affari non ha forza per risalire, male Poste e Juventus
Non si placano le vendite a Piazza Affari. Dopo un avvio incoraggiante con Ftse Mib in rialzo di oltre mezzo punto percentuale, le quotazioni sono tornate a scendere e al momento l’indice cede lo 0,43% a quota 23.326 punti. L’emergenza coronavirus esplosa in Italia, il paese non asiatico più alle prese con il COVID-19, ha portato ieri Piazza Affari a bruciare 30 miliardi, con lo spread che è tornato a salire. L’indice Ftse Mib è sceso in chiusura del 5,43% a 23.427 punti. In generale hanno deragliato tutte le principali Borse con Wall Street che ha chiuso la peggior seduta degli ultimi 2 anni e cali nell’ordine del 4% circa Francoforte e Parigi con l’espandersi del contagio in Italia che rischia di avere impatti non indifferenti sull’intera economia europea.
Dopo un avvio a oltre +2% si è riportata in negativo anche Stm che non sfrutta il rumor secondo il quale Apple starebbe riaprendo più della metà dei suoi negozi in Cina, sebbene con orari ridotti.
Oltre -1% per Poste Italiane e Atlantia. Si conferma il momento no della Juventus (-2,08% a 0,985 euro) che ieri è crollata di oltre l’11% complice la decisione di giocare Juve-Inter a porte chiuse, ma anche a seguito dei conti del primo semestre 2019/2020 diffusi venerdì scorso e che vedono una perdita di 50,3 milioni (rispetto all’utile di 7,5 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente). Il titolo Juve è sceso in questi minuti sotto quota 1 euro per la prima volta dal 2018.
Tra i segni più spicca Nexi con +2,45%.