Piazza Affari positiva, Leonardo e Interpump sugli scudi
Giornata in rialzo per Piazza Affari e le altre borse europee, dopo i cali della vigilia innescati dall’inflazione Usa peggiore delle attese. Il Ftse Mib termina con un progresso dello 0,6% a 31.329 punti, con Leonardo in vetta (+6,1%) dopo le dichiarazioni della Nato secondo cui la maggior parte dei membri raggiungerà i target di spesa per la difesa.
In evidenza anche Interpump (+5,3%) in scia ai risultati e Nexi (+4,2%), che starebbe trattando con F2i per la rete interbancaria e avrebbe già rifiutato una prima offerta da 800 milioni. Sottotono invece Pirelli (-1,2%) e Bper (-1,1%).
Riflettori puntati anche su Telecom Italia (+1,9%) nel giorno del Cda per l’approvazione dei conti, mentre Reuters riporta che l’autorità di regolamentazione UE vorrebbe “alleggerire” le norme in materia di fusioni per le telecomunicazioni mobili.
In giornata è stata diffusa la seconda lettura del Pil dell’eurozona relativo al quarto trimestre, stagnante su base trimestrale, come da attese. Nel Regno Unito l’inflazione ha evidenziato una crescita annua stabile al 4% e un calo dello 0,6% tra dicembre e gennaio, meglio del consensus.
Nel frattempo, il vicepresidente della Bce De Guindos ha ribadito cautela sui tagli dei tassi, affermando che non bisogna cedere alle tentazione di procedere troppo presto.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae a 151 bp, con il rendimento del decennale italiano al 3,86% e quello del Bund al 2,35%, mentre i Treasury decennali Usa si attestano al 4,28%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent oscilla in area 82,7 dollari al barile, dopo l’aumento delle scorte statunitensi di greggio superiore alle attese emerso dai dati settimanali dell’Eia.
Sul Forex il cambio euro/dollaro scambia poco sopra quota 1,07 e il dollaro/yen si rafforza ancora a 150,6 suscitando le preoccupazioni delle autorità giapponesi per la debolezza della valuta locale.