Piazza Affari recupera sul finale, tracollo di Banco BPM (-7%) e Bper
Ultima seduta di ottobre a fari spenti per Piazza Affari che comunque recupera sul finale e il Ftse Mib chiude a 26.875 punti, in calo di solo lo 0,05%. Le deboli trimestrali di Apple e Amazon non sembrano avere scosso eccessivamente l’umore dei mercati. La giornata è stata cadenzata da numerosi dati macro, con l’inflazione che morde sempre più in Europa (+4,1% a ottobre, massimi a 13 anni) con i crescenti timori di una stretta sui tassi da parte della Bce già nel 2022.
Per l’Italia buone indicazioni dal PIL, che continua a far meglio della media UE anche nel terzo trimestre (+2,6% t/t rispetto al +2,2% del PIL area euro) con la prospettiva ben salda di chiudere il 2021 con oltre +6% di crescita. Paolo Pizzoli, economista senior di Ing, dopo il forte rimbalzo estivo si aspetta che il ritmo di crescita si attenuerà nel quarto trimestre, rimanendo ben all’interno del territorio positivo. ING stima un altro aumento dello 0,5% del PIL su base trimestrale nel 4T21 e aggiorna la previsione di crescita media del PIL al 6,2% (dal 6%) per l’intero 2021.
In questo scenario tra le big di Piazza Affari si segnala il -1,06% di STM (reduce dai massimi a oltre 20 anni toccati ieri dopo i conti) che paga i deboli riscontri arrivati da Apple. I peggiori sul Ftse Mib sono stati Banco BPM (-7,28%) e Bper (-6,44%) scontando la delusione per la dote fiscale pro-M&A che la legge di bilancio per il 2022 di Mario Draghi ha, come da attese, prorogato, fissando però anche un tetto massimo che penalizza le operazioni tra player bancari medio-grandi.
In rialzo oggi ENI (+1,97% a 12,4 euro) dopo i conti oltre le attese. Eni ha riportato un utile netto di 1,2 miliardi di euro nel 3° trimestre contro la perdita di 503 milioni nell’analogo trimestre 2020. In versione adjusted, ossia al netto delle poste non ricorrenti, l’utile è salito a 1,43 miliardi (+54% t/t). L’utile netto rettificato è stato migliore delle attese, con il consensus Bloomberg che pronosticava un risultato pari a 1,08 miliardi.
Bene anche Exor (+1,22%) che ha stretto un nuovo accordo con Covea per la cessione di PartnerRe (compagnia di riassicurazione con sede alle Bermuda interamente di proprietà di Exor) per 9 miliardi di dollari (circa €7,7 miliardi di euro).