Piazza Affari rimbalza (+0,65%) nonostante calo Eni
Il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,65% a 27.277 punti, dopo quattro sedute consecutive in perdita, in una giornata perlopiù positiva per le borse europee.
Tra le aziende del principale listino milanese avanzano soprattutto Saipem (+3,9%) e Stellantis (+3,6%), ancora sostenuta dai risultati pubblicati ieri. Bene anche Pirelli (+3,1%) dopo i conti superiori ai target. In calo invece Telecom Italia (-2,4%), in attesa di sviluppi sul fronte della rete ed Eni (-5,4%), che ha raddoppiato l’Ebit adjusted nel 2022 ma ha evidenziato un utile netto sotto le attese nel quarto trimestre.
La Società guidata da Descalzi ha pubblicato anche gli obiettivi finanziari e operativi per il 2023 e il Piano strategico. L’Ebit 2023 è atteso a €13 miliardi, mentre il flusso di cassa operativo 2023 ante capitale circolante è stimato a oltre €17 miliardi (oltre €69 miliardi nell’arco del Piano). Il dividendo proposto per il 2023 viene aumentato del 7% a €0,94 per azione e il buyback è fissato a €2,2 miliardi.
Nel frattempo, procede poco mossa Wall Street all’indomani delle minute della Fed e dopo alcuni dati macroeconomici contrastanti. I verbali della banca centrale confermano l’intenzione di alzare ancora i tassi, con qualche membro del Fomc che avrebbe voluto un ritocco da 50 bp già nella scorsa riunione.
Il Pil annualizzato del quarto trimestre è stato rivisto al ribasso al 2,7% (dal 2,9%), complice una crescita più contenuta dei consumi (+1,4% rispetto al 2,1%). L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali è aumentato del 3,7%, più del 3,2% inizialmente riportato, con un dato core rivisto al rialzo dal 3,9% al 4,3%. Le richieste di sussidi di disoccupazione, intanto, sono ai minimi da quattro settimane (192 mila), ad ulteriore testimonianza di una solidità del mercato del lavoro che rischia di alimentare le pressioni sui prezzi.
Nell’eurozona, l’inflazione di gennaio è scesa all’8,6% dal 9,2% di dicembre, rispetto all’8,5% della lettura preliminare, con un dato core che cresce però dal 5,2% al 5,3%.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende sotto i 190 punti base con il rendimento del decennale italiano in calo al 4,35%. Sul Forex, il cambio euro/dollaro buca al ribasso quota 1,06 mentre fra le materie prime recupera parzialmente terreno il petrolio, con il Brent a 81,6 dollari al barile.