Piazza Affari sale ancora, sprint di Unicredit e Tenaris
Piazza Affari sale ancora. L’indice Ftse Mib ha chiuso in moderato rialzo dello 0,12% a quota 21.918 punti, mancando anche oggi il superamento in chiusura della soglia dei 22 mila punti.
Maglia rosa di giornata a Tenaris (+3,38%) dopo che la corte d’appello argentina ha riesaminato la decisione preliminare del 27 novembre 2018 dei giudici di primo grado che coinvolgeva Paolo Rocca, presidente e ceo di Tenaris. E’ stato così annullato il procedimento sulla base dell’assenza di “motivi necessari e sufficienti per collegare il signor Rocca agli atti e sono necessarie ulteriori indagini sui pagamenti”, riferisce Tenaris in una nota.
Segue a ruota la migliore tra le banche, Unicredit, salita di oltre il 3% dopo l’accordo con le autorità degli Stati Uniti per mettere fine al lungo contenzioso aperto per aver violato negli anni le sanzioni americane all’Iran. Secondo i termini dell’accordo, la banca di piazza Gae Aulenti dovrà pagare una sanzione di 1,3 miliardi di dollari. La somma dovuta è interamente coperta dagli accantonamenti stanziati, ha precisato Unicredit, che aveva accantonato una cifra superiore. Tanto che ci sarà “una liberazione delle risorse accantonate nel primo trimestre” con un impatto positivo sul conto economico di circa 300 milioni di euro al netto delle tasse e sul ratio Cet1 di circa +8,5 punti base.
Sul versante opposto del listino milanese figurano le big energetiche Eni (-1,56%) ed Enel (-1,86%). Su quest’ultima tornano a emergere i problemi in arrivo dalla Slovacchia con l’intensificarsi ulteriore delle pressioni sugli azionisti di Slovenske Elektrarne, la maggiore utility del paese partecipata da Enel, Eph e dallo Stato slovacco. Slovenske Elektrarne ha annunciato che i costi di altri due reattori dell’impianto nucleare di Mochovce lieviteranno di altri 270 milioni di euro con un ritardo fino a 8 mesi dell’avvio della prima unità.