Piazza Affari sbanda a inizio ottava con ENI, Unicredit ed Enel a guidare il dietrofront
Incipit della settimana di Natale con raffica di vendite sui mercati. Il Ftse Mib, arrivato nel corso della seduta a cedere anche più del 3%, ha chiuso le contrattazioni a 21.410 punti, in calo del 2,57%.
A gravare sui mercati è stato il cosiddetto ‘effetto mutazione’ con la variante britannica (più aggressiva) del Covid-19 che sta alimentando il nervosismo sui mercati. Il timore è che tale mutazione possa portare ad ulteriori lockdown a livello globale. Intanto diversi stati, tra cui l’Italia, hanno sospeso i viaggi negli/dal Regno Unito. A impensierire c’è poi la prospettiva che i negoziati tra Londra e UE non portino a un accordo sul fronte Brexit.
Tra le commodity, il petrolio cede circa il 5% con Brent tornato in prossimità dei 50$/b. Così a Piazza Affari pagano dazio in maniera consistente le azioni oil. ENI ha ceduto il 4,37% a 8,244 euro; proprio oggi Eni ha annunciato di avere firmato un contratto di concessione per l’acquisizione di una quota del 70% nel Blocco esplorativo 3, situato nell’offshore nord-occidentale dell’Emirato di Abu Dhabi. Eni sarà alla guida di un consorzio che include una controllata della società tailandese PTT Exploration and Production Public Company Limited (PTTEP), con il restante 30% del capitale.
Tra i peggiori di giornata anche le banche con -3,91% per Unicredit e quasi -3,5 per cento per Intesa Sanpaolo. La peggiore è stata Bper con oltre -4%.
Giornata difficile a Piazza Affari anche per Enel che oggi cede il 3,73%. Enel settimana scorsa ha dato il via al percorso verso la cessione di almeno il 40% in Open Fiber al fondo Macquarie. Come riportato da Il Sole 24 Ore, Enel dovrebbe inviare entro fine anno la comunicazione per l’avvio dell’eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte di Cdp sulla quota Open Fiber. E Cdp dovrebbe esprimersi entro 30 giorni. Cdp potrebbe anche decidere di acquistare l’intero pacchetto o solo 10% da Enel, oppure analizzare la combinazione di Macquarie nella futura rete unica con Telecom. “La cessione del pacchetto OF a Macquarie è un elemento positivo per Enel che con un capital gain di 1,5-2 mld di euro ha un buffer significativo per sostenere il piano industriale nei prossimi anni”, commenta oggi Equita SIM.
Seduta intonata al ribasso anche per FCA (-1,91% a 14,25 euro) che ha incassato il benestare dell’antitrust dell’UE per la fusione con PSA che andrà a creare il quarto maggiore gruppo auto mondiale. Il closing della fusione dovrebbe avvenire entro la fine del primo trimestre del 2021. Intanto venerdì scorso in una lettera ai dipendenti il presidente John Elkann ha comunicato che Mike Manley resterà nel gruppo post fusione con la responsabilità delle attività americane, che in Stellantis dovrebbero rappresentare circa il 50% del fatturato e ben oltre la metà dell’EBIT.