Piazza Affari sopra la parità, Banco Bpm a +4,3%
Apertura cauta per le borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,3% a 24.370 punti.
In evidenza Banco Bpm (+4,3%), dopo che Fondazione Enasarco ha acquistato 29.850.000 azioni ordinarie dell’istituto, pari circa l’1,97% del capitale sociale, attraverso una procedura di ‘reverse accelerated bookbuilding’ rivolta esclusivamente a investitori qualificati e investitori istituzionali esteri. Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni è pari a 3,40 euro per azione, per un esborso complessivo di circa 101,5 milioni, e il regolamento dell’operazione avverrà il prossimo 15 dicembre.
Denaro su Tenaris (+2,7%) e Unicredit (+1,5%), mentre scambiano in ribasso le utilities A2A (-1,2%), Terna (-1%) ed Hera (-0,9%). Intanto l’Autorità per la concorrenza e il mercato ha avviato sette istruttorie e adottato sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.
L’apertura prudente degli indici europei segue la mattinata contrastata delle piazze asiatiche, con Hong Kong a +0,7% dopo la decisione delle autorità di rimuovere alcune restrizioni imposte per arginare le infezioni da Covid.
Chiusura positiva ieri a Wall Street, in attesa dei dati sui prezzi al consumo di novembre in uscita oggi, che secondo le attese dovrebbero evidenziare un rallentamento al 7,3% dal 7,7% del mese precedente.
Oggi, inoltre, si riunisce il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, che domani sera annuncerà la decisione sui tassi. Le aspettative dei mercati sono di un rialzo dei tassi di 50 punti base, dopo quattro strette consecutive di 75 punti base, che hanno portato il costo del denaro Usa al top dal 2008, tra il 3,75% e il 4%. L’attenzione dei trader si concentrerà più sul valore del tasso terminale e su quanto a lungo il costo del denaro dovrà restare su livelli restrittivi per raffreddare l’inflazione.
Giovedì invece si riunirà la Bce, oltre alla Bank of England, la SNB (Swiss National Bank) e la Norges Bank, banca centrale della Norvegia.
Sul fronte macro, in Germania, l’indice finale dei prezzi al consumo di novembre ha fatto segnare un +10%, in linea con la stima preliminare. Il dato armonizzato registra su base annua +11,3%, come la prima lettura. Su base mensile si registra un -0,5%, come indicato dalla stima preliminare, rispetto al +0,9% del mese di settembre.