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Piazza Affari sulla parità, acquisti su A2a

17 Luglio 2024 17:39

Chiusura incolore per le borse europee, mentre a Wall Street il Nasdaq perde oltre 2 punti percentuali, frenato dal sell-off sul comparto dei chip. A Piazza Affari, il Ftse Mib archivia gli scambi pressoché invariato (+0,03%) a 34.379 punti, con A2a (+3,2%) in vetta. Standard Ethics ha confermato il Corporate Rating a EE+, mentre Equita prevede un aumento dell’Ebitda pari al 37% per la società di utility nel secondo trimestre. In rialzo anche Recordati (+1,3%), in calo invece Iveco Group (-2%) e Leonardo (-2,3%).

Focus sul settore dei semiconduttori, sottoposto a pressioni in scia alla possibilità di nuove restrizioni commerciali contro la Cina. L’indiscrezione ha innescato prese di profitto sui tecnologici, dopo la corsa inarrestabile degli ultimi mesi.

Intanto, i mercati si preparano al primo taglio dei tassi della Fed e ad un probabile nuovo insediamento di Trump alla Casa Bianca. Il membro del Fomc Christopher Waller ha affermato che l’economia si sta avvicinando a un punto in cui la banca centrale potrà ridurre i costi di finanziamento, anche se gradirebbe “più prove” che l’inflazione sia su un percorso discendente sostenuto.

Sul fronte macro, sono stati diffusi i dati sulla produzione industriale (+0,6%, sopra le attese), mentre in serata verrà diffuso il Beige Book della Fed. L’inflazione della zona euro si conferma al 2,5% (2,9% il Cpi core), mentre nel Regno Unito è rimasta stabile al 2%, deludendo gli analisti che si aspettavano una discesa all’1,9%.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si allarga leggermente a 129 bp con il decennale italiano al 3,71% e il benchmark tedesco al 2,42%.

Tra le materie prime, il petrolio Brent risale a 84,8 dollari al barile dopo il calo superiore alle stime delle scorte statunitensi di greggio. L’oro viaggia in prossimità dei massimi storici a 2.464 dollari l’oncia.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si rafforza a 1,093 mentre il dollaro/yen cala a 156,5 dopo alcuni commenti di Trump sulla forza del biglietto verde e la debolezza della valuta nipponica.